Giorni pigri in casa tra alberi addobbati, torroni iniziati, lucine del presepe. E, immancabile, un bel film. Qui ne segnaliamo 5, che hanno il sapore di festività natalizie, cenone di San Silvestro e Capodanno, ma che sono tutt’altro che luccicanti a festa. Sono neri, a volte nerissimi. Altro che buoni sentimenti.
1) 8 donne e un mistero (2002) di François Ozon
In una grande villa di campagna una famiglia si riunisce per la vigilia di Natale. Peccato però che il capofamiglia venga trovato morto, ammazzato. Otto donne, tra moglie, suocera, figlie, governante, amante… e una di loro è colpevole. Ozon si diverte ad aizzare tra di loro le rivalità, tra segreti scomodi, panni sporchi svelati e comicità nera in formato musical. Con un cast di grandi dive francesi, tra le quali: Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béar. Ora al cinema il remake italiano 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi.
2) Viale del tramonto (1950) di Billy Wilder
La scena di ultimo dell’anno forse più tragica e magnifica del cinema: il ricevimento di Capodanno organizzato da Norma Desmond (Gloria Swanson), vecchia gloria del cinema muto che rifiuta di accettare che la sua celebrità sia finita e vive isolata in una villa fatiscente ossessionata dal culto di se stessa. Mentre gli orchestrali suonano, Norma versa champagne al più giovane Gillis (William Holden), soggettista di Hollywood, che si chiede quando arriveranno gli altri invitati… Sequenza cult del capolavoro di Billy Wilder forse più crudele, sul lato oscuro di Hollywood. In una combinazione di noir, commedia nera e dramma.
3) Parenti serpenti (1992) di Mario Monicelli
Cinico e lucidissimo, Monicelli affonda la lama tra gli egoismi famigliari, capaci di indicibili bassezze. In Abruzzo, a Sulmona, quattro figli si riuniscono dai genitori per le feste di Natale. Nell’occasione i genitori anziani annunciano che è arrivata l’ora che uno dei figli li prenda con sé: chi dei quattro lo farà, riceverà parte della loro pensione e la loro abitazione. Spiazzati, nessuno dei figli è disposto a fare questo passo. Tra di loro ne discutono e… è da brividi la scelta finale. Velenosa e letale. Una commedia amarissima che si fa beffe di alcuni luccichii ipocriti del Natale.
4) In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008) di Martin McDonagh
Dopo un omicidio non andato come da copione, proprio poco prima di Natale due sicari (Colin Farrell e Brendan Gleeson) sono costretti a trasferirsi a Bruges, in Belgio, in attesa che si calmino le acque. Uno odia la città fiamminga in cui sono costretti, l’altro trova la sua bellezza e tranquillità incantevoli. La loro quotidianità a Bruges diventa sempre più surreale, in attesa della burrascosa e sanguinosa chiusa, tra commedia nera e crime thriller.
5) Marx può aspettare (2021) di Marco Bellocchio
Dopo un giorno di Natale passato lontano dalla famiglia, il 26 dicembre 1968 Camillo Bellocchio si toglieva la vita, a soli 29 anni. Suo fratello gemello, il grande regista Marco Bellocchio, in un documentario che sa quasi di presa di coscienza di una responsabilità, ripercorre la vita di Camillo e il tragico epilogo, cercando di capire e ammettere quello che allora ignorò.