ANCONA – Slittata la discussione in Consiglio dei Ministri sulla proroga del mercato tutelato dell’energia (luce e gas) e se questa non dovesse arrivare da anno nuovo scatterebbe il mercato libero con l’incubo di nuovi rincari per le famiglie, uno scenario che preoccupa le associazioni dei consumatori. La deadline senza proroga è quella del 10 gennaio 2024 per la fine del mercato tutelato per le utenze gas domestiche e del 1° aprile per quelle dell’energia elettrica, con la sola eccezione degli over 75, delle persone in difficoltà economiche (percettori di bonus), delle famiglie dove ci sono persone con disabilità o che hanno bisogno di apparecchiature medicali salva-vita, e chi vive in aree colpite da calamità naturali, solo per queste categorie resterà il mercato tutelato anche se non dovesse arrivare la proroga che tuttavia sembrerebbe slittata di un paio di settimane.
Cosa cambia con la fine del mercato tutelato? Innanzitutto va specificato che nel mercato tutelato il fornitore di gas e luce applica le condizioni contrattuali ed economiche definite da ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente. I prezzi vengono definiti ogni 3 mesi per l‘energia elettrica ed ogni mese per il gas. Nel mercato libero invece il cliente sceglie il fornitore, la tipologia di contratto e può decidere di passare a un’altra azienda in qualsiasi momento. L’azienda venditrice di energia propone un’offerta commerciale solitamente della durata di 12 mesi. Il prezzo dell’energia (per KWH o M3) può essere fisso o variabile. La liberalizzazione dei marcati spezza il sistema del monopolio ma può anche essere «alla base delle stipule di contratti con pratiche scorrette di vendita e di attivazioni id forniture non richieste» spiega Alessia Ciaffi, referente regionale dell’Adoc.
L’associazione dei consumatori fa sapere che nelle case dei marchigiani stanno piovendo numerose chiamate di operatori del mercato libero che «invitano le persone a fare una scelta, ventilando il rischio di rimanere senza energia e gas, in realtà non è così – spiega Ciaffi -, nessuno rimarrà senza fornitura perché anche con la fine del mercato tutelato senza aver effettuato una scelta rimarrà il fornitore con cui la famiglia ha già un contratto, il quale proporrà un’offerta mista (placet), ovvero in parte gestita dallo stesso fornitore e in parte da ARERA».
«Non c’è obbligo di scelta – chiarisce Adoc Marche – e anche restando con il proprio operatore si può passare al mercato libero in qualunque momento». L’associazione dei consumatori spera comunque in una proroga del mercato libero dal momento che «lo scenario è troppo instabile e i prezzi potrebbero schizzare nuovamente verso l’alto. La presenza del mercato tutelato con ARERA consente di avere un controllo sui prezzi, inoltre è utile anche per i clienti del mercato libero che nelle comunicazioni mensili e trimestrali dei prezzi dell’Autority hanno una bussola con cui orientarsi» per capire se stanno pagando troppo.
Se dovesse arrivare la fine del mercato tutelato per i soggetti non vulnerabili da anno nuovo il fornitore del gas continuerebbe ad erogare il servizio con condizioni economiche e contrattuali simili alle offerte placet della durata di 12 mesi, invece per quanto riguarda l’energia elettrica si passerebbe al servizio a tutele graduali. Le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA sulla base degli esiti delle procedure concorsuali (suddivisione del territorio italiano in lotti – aggiudicazione con aste a cui parteciperanno le aziende fornitrici). Con il mercato libero le condizioni economiche verrebbero decise dal fornitore e rinnovate ogni 12 mesi, la struttura del prezzo e la rateizzazione sono decise da ARERA.
L’associazione Adoc ha iniziato proprio oggi – 26 ottobre – una serie di incontri sul territorio per informare le persone su questo tema. Il primo oggi a Jesi alle ore 9:30 presso la sede Uil Marche in Piazza Pellegrini, 8.