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Fiorello riceve il sigillo d’Ateneo dell’Università di Urbino: «I followers sono un’illusione, misurarsi con la realtà»

Show in Ateneo: «Lo studio è la cosa più bella del mondo, se potessi rinascere cercherei di fare entrambe le cose»

Fiorello

URBINO – Fiorello riceve il sigillo d’Ateneo dell’Università d’Urbino. E la cerimonia di consegna si trasforma in uno show interrotto da risate e gag.

Nell’aula Magna dell’Area Scientifico Didattica Paolo Volponi di Urbino, il rettore dell’Università di Urbino, Giorgio Calcagnini, ha conferito il Sigillo di Ateneo a Rosario Fiorello.

Il rettore Calcagnini ha letto le motivazioni del conferimento del sigillo: «Osservatore attento dell’uomo, ne interpreta le istanze più profonde con spirito pungente che mai si discosta dal garbo».

Nel corso della cerimonia l’eclettico showman ha presentato una lectio magistralis dal titolo La mia vita, la mia carriera: lo stesso, grande spettacolo.

Fiorello: «L’imprinting avvenne già dall’asilo quando mi chiamarono per una recita teatrale. Io ho interpretato Ulisse e quando ho visto il pubblico ed erano tutti i nostri genitori, ho pensato quanto fosse bello l’applauso e la gratificazione ricevuta. Non feci altro per anni, però mi è rimasto dentro.

Lavorai per anni in un’agenzia di pompe funebri. Sabato sera vedevamo in famiglia il top del top dello spettacolo italiano con Pippo Baudo, Corrado, Dorelli, Luttazzi. Ho iniziato con la radio, poi il villaggio turistico come animatore».

Il sindaco Maurizio Gambini è arrivato in ritardo e Fiorello ci ha scherzato su. «Adesso arriva? Dobbiamo rifare tutto».

Poi il karaoke e tutti i successi tv, fino a Sanremo, Festivalbar, Edicola Fiore e Viva Rai 2. «Ho scoperto che ci si poteva preparare le battute per fare spettacolo – ha scherzato – io venivo dall’improvvisazione come animatore, mi ha aiutato tantissimo. Mi è sempre piaciuto fare commistione di mezzi di comunicazione».

Fiorello ha chiuso: «Non basta essere famosi per dirsi arrivati. Gli influencer creano illusioni. La realtà esiste, non ci sono solo i milioni di followers, per fortuna bisogna misurarsi con la realtà dei fatti, le anime e il pensiero critico. Lo studio è la cosa più bella del mondo, se dovessi rinascere avrei voluto fare entrambe le cose, ma non ho potuto proseguire perché bisognava lavorare. I miei genitori si sono fatti in quattro per farci studiare. Avere cultura e sapere le cose è bellissimo.  

Fiorello a Urbino

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