«La pubblicazione dei dati sulle analisi microbiologiche delle acque effettuate nel recente passaggio di Goletta Verde, restituisce al Fiume Esino un risultato simile a quello degli anni precedenti e mette in evidenza che rimane un malato cronico, come del resto altre foci di fiumi monitorati nelle Marche».
Dai dati delle analisi microbiologiche, quindi sulla concentrazione dei batteri, sembra chiaro per Legambiente che si registri carenza nella depurazione: «Già più volta segnalata, addirittura ci risulta aperta per alcuni Comuni della Vallesina una procedura di infrazione da parte dell’Europa».
Questo dato viene confermato dal Rapporto Spiagge, pubblicato da Legambiente qualche giorno fa, dove si evidenzia che «in Italia il 7,2% del litorale ha un divieto di balneazione permanente proprio in presenza di foci di fiumi e canali e ciò è avvenuto da anni anche per un tratto della spiaggia della Rocca di Falconara, dove sfocia appunto il Fiume Esino».
«Di fronte al perdurare di queste criticità, testimoniate dai recenti dati di Goletta Verde e forti dalla sottoscrizione del Contratto di Fiume da parte di molteplici Comuni e associazioni, i circoli Legambiente di Falconara, di Jesi e in stretta collaborazione e sinergia con il WWF, per dare maggiore forza alle loro rivendicazioni, hanno costituito un apposito gruppo di lavoro denominato “FIUME ESINO”», annunciano le associazioni territoriali.
Il Circolo Legambiente di Falconara fa sapere che «a tal proposito a suo tempo, il 3 gennaio scorso, aveva già espresso al Comune la preoccupazione per il perdurare di questo stato, testimoniato dal prelievo di Goletta Verde nell’estate 2021, consegnando una petizione a firma di n. 208 cittadini e chiedendo di attivarsi nei confronti degli enti competenti per un controllo nel proprio territorio di eventuali scarichi illegali o di mancata o carente depurazione».
«Evidentemente non è sufficiente un’azione locale in quanto il problema riguarda tutto il territorio – dichiara Marina Galeassi Presidente del Circolo Legambiente Falconara Marittima “Martin Pescatore” -. Bisogna unire le forze delle associazioni, ma anche dei cittadini per ottenere buoni risultati».
A tal proposito si sono già svolti alcuni incontri informativi con funzionari della Regione Marche e dell’Arpam: «Si ritiene urgente affrontare in tempi brevi, accanto al livello di qualità delle acque depurate, il tema della Depurazione e il riutilizzo delle acquea scopo irriguo e industriale, che in questi tempi di perdurante siccità, diventa vitale, visto che sicuramente gli effetti del cambiamento climatico, non faranno che aggravare questa situazione.
La campagna proseguirà con l’auspicabile coinvolgimento delle scuole, ma anche delle famiglie con iniziative informative, di volontariato attivo e ricreative per riavvicinare la popolazione al fiume e per riallacciare un rapporto perduto, prendendo consapevolezza dell’importanza della salute del fiume e in generale della preziosità della risorsa idrica».