SENIGALLIA – Notizie buone solo a metà, anzi forse meno, per la città ancora in attesa delle attività di escavo di fiume e porto. Dopo lo stop per via di un contenzioso sulle operazioni alla foce del Misa, che si è protratto anche in sede giudiziaria, nulla è stato più portato avanti. Con la conseguenza che si son dissipate le risorse previste.
I soldi che la Regione aveva stanziato per l’escavo del tratto finale del fiume Misa – quello dal ponte ferroviario all’immissione in mare, dove va garantito il passaggio in sicurezza dell’acqua in caso di maltempo e quindi di un maggiore afflusso – sono state utilizzate per spostare i materiali che erano stati già rimossi e interrati in una cava del pesarese. Alla fine della vicenda è emerso che non fossero sedimenti fluviali ma marittimi, che le correnti del mare hanno spinto verso monte. Servirà quindi una nuova riunione della conferenza dei servizi per stabilire quante risorse stanziare ulteriormente per chiudere la questione.
Altro tratto da dragare è quello dell’ingresso portuale: in questo caso la problematica è legata al transito delle imbarcazioni e si è già registrato più di un incagliamento. L’amministrazione comunale è al lavoro per procedere con l’appalto che dovrebbe essere aggiudicato entro la fine dell’anno. Poi l’intervento in sé dovrebbe durare relativamente poco, circa tre mesi. Imprevisti permettendo.