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Folgorato dalla centralina dei filobus: assolti Conerobus e due dirigenti, il giudice chiede di indagare su altri responsabili

A tre anni di distanza dall'infortunio sul lavoro di piazzale Loreto di un operaio, il giudice Paolo Giombetti ha assolto l'ex direttore dell'azienda dei trasporti Alfredo Fratalocchi e Sergio Talamonti, direttore del servizio filoviario, imputati per lesioni colpose. Rinviati gli atti alla procura

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

ANCONA – Operaio colpito da una scarica di corrente da 20mila volt, mentre lavorava alla centralina dei filobus, si dovranno cercare altri responsabili. A tre anni di distanza dall’infortunio sul lavoro di piazzale Loreto, costato lesioni gravissime ad un dipendente di Conerobus che all’epoca dei fatti aveva 36 anni, il giudice Paolo Giombetti ha assolto oggi l’ex direttore dell’azienda dei trasporti Alfredo Fratalocchi e Sergio Talamonti (difesi dall’avvocato Alessandro Scaloni), direttore del servizio filoviario, imputati per lesioni colpose e la stessa Conerobus alla quale era stato addebitato un illecito amministrativo ritenuto insussistente. Il pm aveva chiesto una condanna di 4 mesi per entrambi. Il giudice però ha disposto il rinvio degli atti in procura, accogliendo le indicazioni dei difensori della parte offesa e degli imputati che avevano chiesto di allargare le indagini su altri responsabili. Ora verranno approfondite le posizioni di altri dirigenti.

In aula c’era anche l’operaio, assistito dall’avvocato Marina Magistrelli, rimasto con una alta invalidità dopo l’accaduto, e ancora dipendente di Conerobus ma con mansioni diverse. Il giovane ha riportato danni ad un braccio, ad una mano e ad una gamba e la sua vita, da quel 12 marzo 2014, è cambiata per sempre.

Il giorno dell’infortunio si trovava alla centralina con altri tre operai. Lui riportò la folgorazione più grave, da una scarica di 20mila volt. Alle 7,30 era salito su una scala per cambiare dei pannelli insonorizzati, per attutire il rumore della centralina che si trova in una palazzina, davanti al Consorzio Agrario. Prima aveva chiesto più volte se la corrente era stata staccata. Una mansione che non competeva nemmeno a lui. Dopo la scossa era stato lui stesso a staccarsi da qui pannelli, cadendo a terra tramortito. L’operaio era stato ricoverato in prognosi riservata e operato alla mano che aveva riportato dei grossi buchi. L’impianto di piazzale Loreto era entrato in funzione cinque mesi prima dell’infortunio sul lavoro, con l’arrivo dei filobus nuovi, più potenti dei precedenti. L’aumento della potenza della centralina provocava rumori che disturbavano i residenti. Così l’azienda aveva deciso di insonorizzare il macchinario. L’operaio e suoi tre colleghi si trovavano della palazzina che ospita il generatore per il fissaggio di due pannelli imbottiti di lana di vetro sopra il trasformatore rumoroso.