FABRIANO – Dopo la preziosa collezione di filigrane del noto studioso marchigiano Augusto Zonghi, ora anche quella del fratello Aurelio va ad arricchire il Corpus Chartarum Fabriano (CCF), la raccolta di quasi 3.500 reperti, tra carte filigranate e non, prodotte dai mastri cartai di Fabriano dal 1293 al 1798 che Fondazione Fedrigoni Fabriano ha acquisito, catalogato e digitalizzato perché sopravviva integra ai danni del tempo e sia messa a disposizione via internet di studiosi e ricercatori di tutto il mondo. L’operazione è frutto di un accordo tra il Comune di Fabriano, proprietario della collezione di Aurelio Zonghi, e la Fondazione Fedrigoni Fabriano, che si è offerta di digitalizzarla gratuitamente in cambio dei diritti di utilizzo dei file, in modo da poterli archiviare e condividere con chi ne faccia richiesta e abbia i requisiti. Anche la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per le Marche ha dato parere positivo e dunque le circa 360 carte filigranate, risalenti al periodo dal 1293 al 1599 e parzialmente esposte al Museo della Carta e della Filigrana, sono state prese in carico. Verranno restituite a fine luglio, a digitalizzazione terminata. «Siamo lieti di questa collaborazione – commenta Chiara Medioli Fedrigoni, Presidente della Fondazione Fedrigoni Fabriano – che testimonia ancora una volta quanto un buon rapporto tra pubblico e privato possa essere efficace se orientato al bene comune e alla valorizzazione di un patrimonio condiviso, così da portare prestigio, riconoscimento e magari, perché no, anche turismo al nostro territorio».
Il progetto
L’obiettivo ultimo è quello di costituire un repertorio eccezionale di carte, filigranate e non, di produzione unicamente fabrianese dalle origini (1267) ai giorni nostri, così da garantire un prezioso strumento per la datazione di documenti, manoscritti e incunaboli sine data et loco conservati negli archivi di tutto il mondo. A questo scopo, la Fondazione Gianfranco Fedrigoni-Fabriano – che si occupa di storia, scienza e arte della carta – nel 2019 ha cominciato a pubblicare online il Corpus Chartarum Fabrano (CCF), un database che raccoglie attualmente 3.465 record tra carte filigranate e non, prodotte dai mastri cartai di Fabriano dal 1293 al 1798, tra cui la famosa collezione del filigranologo Augusto Zonghi (1882-1884), acquisita nel 2016 e considerata unica al mondo dalla commissione giudicatrice dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900. Nei mesi scorsi la Fondazione ha iniziato a identificare e digitalizzare le carte filigranate della Raccolta del duca Luigi Tosti di Valminuta e ora è la volta del “tesoro” di Aurelio Zonghi. Questo imponente lavoro ha permesso a Fabriano di ospitare, nel maggio scorso, l’International Conference on watermarks in digital collections, che ha richiamato studiosi da tutto il mondo, e di entrare a far parte del progetto promosso dalla Commissione Europea “Bernstein – The Memory of Papers” per creare una rete europea online di studio della carta antica e di consultazione simultanea delle banche dati. Il catalogo contiene circa 200.000 record utili all’identificazione e alla datazione delle filigrane prodotte in Europa principalmente durante il Medioevo e la prima età moderna, utilizzate per libri, documenti d’archivio o stampe.