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Fondo Sociale Europeo (Fse) Plus, via libera in Consiglio

La dotazione complessiva è di 296 milioni di euro, a cui si aggiunge un programma complementare cofinanziato dallo Stato con dotazione di circa 50 milioni

ANCONA – Via libera a maggioranza in Consiglio regionale all’atto di programmazione delle risorse dell’Unione Europea (50%), dello Stato (35%) e della Regione (15%) per il Fondo sociale europeo, Fse plus nel settennio 2021-2027, per occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e giovani. La dotazione complessiva è di 296 milioni di euro, a cui si aggiunge un programma complementare cofinanziato dallo Stato con dotazione di circa 50 milioni.

Al momento del voto il gruppo assembleare del Pd è uscito dall’Aula e non ha partecipato alla votazione per la bocciatura di un ordine del giorno presentato dai consiglieri del Partito Democratico, sottoscritto anche dai colleghi Marta Ruggeri (M5s) e Luca Santarelli (Rinasci Marche).

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea Putzu, relatore di maggioranza del provvedimento ha ripercorso gli obiettivi del piano di programmazione delle risorse, ovvero quelli di sostenere l’occupazione, compresa quella giovanile, di modernizzare i servizi per la ricerca del lavoro, promuovere la parità di genere, migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione, rafforzare l’apprendimento permanente, sostenere l’inclusione attiva e l’accesso ai servizi sociali di soggetti appartenenti a categorie fragili, promuovere interventi contro la dispersione scolastica e la realizzazione di percorsi per promuovere il completamento dell’istruzione e della formazione.

Andrea Putzu, consigliere regionale

Una versione definitiva quella del programma, che secondo Putzu «non modifica l’impostazione iniziale rispetto alla destinazione delle risorse relativamente alle priorità e agli obiettivi specifici. Il riparto dei 296 milioni è, come per il precedente periodo di programmazione, del 50% di risorse europee, 35 % di risorse statali e 15% di risorse regionali».

Gli stanziamenti prevedono 67,5 milioni destinati agli interventi di sostegno all’occupazione e alla creazione d’impresa, 20 milioni per la modernizzazione dei servizi per la ricerca di un posto di lavoro, e di 17 milioni per la promozione della parità di genere. Altri 28 milioni sono destinati agli interventi per migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione, a cui si aggiungono 16 milioni per l’apprendimento permanente.

Confermati, ha spiegato, i «35 milioni di euro per il sostegno alla inclusione attiva e 56 milioni di euro per migliorare l’accesso ai servizi sociali di soggetti appartenenti a categorie fragili. Confermati anche 10 milioni di euro per promuovere politiche attive di sostegno all’occupazione giovanile e 34 milioni di euro per interventi contro la dispersione scolastica e la realizzazione di percorsi per promuovere il completamento dell’istruzione e della formazione. Occorre far presto – ha concluso – nell’emanazione degli specifici bandi, con i quali l’attuazione del Programma regionale entrerà a pieno regime, particolarmente attesi dal tessuto economico e produttivo della nostra Regione, come è stato anche di recente ribadito durante un incontro con i partecipanti al tavolo della moda, nel corso della seduta della seconda Commissione di giovedì scorso 3 novembre».

Nel corso della seduta si sono registrate polemiche tra opposizione e maggioranza sulle pietre d’inciampo, le piccole targhe d’ottone della dimensione di un sanpietrino realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig e poste su strade e piazze per commemorare i deportati uccisi nei lager, vittime del nazismo e del nazi-fascismo.

Il Pd in una interrogazione ha lamentato lo stallo del progetto, rimarcando che nella passata legislatura, a guida centrosinistra, ne erano state poste 26, di cui 23 ad Ancona, 1 a Ostra Vetere, 1 a Jesi e 1 a Osimo. L’assessore alla Cultura Chiara Biondi ha risposto all’interrogazione spiegando che «si dà precedenza ad azioni di carattere informativo, educativo, soprattutto rivolte alle nuove generazioni, che consentano di approfondire l’argomento anche attraverso studi e ricerche».

Biondi ha ricordato l’istituzione, da parte del centrodestra, dell’itinerario ebraico marchigiano disposto con la legge regionale varata nel 2021 che prevede iniziative e azioni di valorizzazione di luoghi, siti storico-culturali e architettonici ebraici, e un comitato, oltre alla partecipazione ai lavori di un rappresentante della comunità ebraica marchigiana, del tribunale rabbinico del Centro Nord.

L’assessore ha spiegato che le pietre inciampo «seguono in ordine di priorità altre iniziativa volte a promuovere itinerari didattico informativi di luoghi dell’itinerario ebraico marchigiano, studi ricerche, sviluppo di conoscenze storico socio-culturali». Secondo il dem Antonio Mastrovincenzo, però, le pietre d’inciampo devono essere una priorità del presidente del Consiglio regionale Dino Latini in quanto «significative nelle comunità, per le famiglie dei deportati e per i ragazzi che ci vedono un simbolo della Memoria fondamentale per non dimenticare».

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