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Formazione under 40 e reti d’impresa per la rinascita dell’entroterra con il Progetto Appennino

È la Fondazione Carisap di Ascoli Piceno, in rete con altri partner, la vincitrice del bando per il rilancio delle aree interne proposto dalla Fondazione genovese "Edoardo Garrone"

Si svolgerà nell’appennino umbro-marchigiano l’edizione 2021 del “Progetto Appennino”, programma di rilancio delle aree interne proposto da Fondazione Edoardo Garrone, la fondazione genovese attiva nello sviluppo culturale e sociale. Tra le tante candidature pervenute al bando, è stato scelto il partenariato guidato da Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno in collaborazione con Associazione Bottega Terzo Settore, Ashoka Italia e Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte. Si tratta di un ampio progetto di valorizzazione ambientale, sociale e culturale tramite nuovi modelli economici e pieno coinvolgimento dei giovani. Coinvolti nel progetto anche Fondazione Symbola, Legambiente e UNCEM, partner di Fondazione Garrone.

Formazione per la nascita di nuove giovani imprese, consolidamento del tessuto imprenditoriale esistente, creazione di reti, coinvolgimento di altre dimensioni della comunità nelle attività produttive, strumenti e competenze per dare vita a progetti di sviluppo efficaci perché condivisi e inclusivi: sono i pilastri dell’impegno per la valorizzazione dei territori appenninici che accomuna le due fondazioni e l’ampia rete di partner istituzionali e tecnici, a livello nazionale e territoriale.

Il Progetto Appennino si compone di tre iniziative complementari: il Campus ReStartApp – destinato a 15 giovani aspiranti imprenditori under 40 in possesso di idee di impresa o startup nelle filiere tipiche dell’economia montana -, un percorso di accelerazione per imprese locali e i laboratori di creazione di reti di imprese locali. Le call per partecipare alle diverse iniziative saranno lanciate nel corso del mese di aprile e saranno pubblicate nell’area “Bandi” del sito www.fondazionegarrone.it.

L’appennino umbro Marchigiano con i Monti Sibillini al centro del “Progetto Appennino”

«Con il Progetto Appennino, evoluzione del modello di affiancamento dei giovani imprenditori della montagna che abbiamo sperimentato e validato dal 2014 con i campus “ReStartApp”, “ReStartAlp” e “ReStartApp per il centro Italia”, ci siamo posti l’obiettivo di approfondire e ampliare il dialogo con i territori, mettendo le nostre risorse e i nostri strumenti di formazione, incubazione e accelerazione al servizio di un’imprenditorialità pienamente sostenibile, capace di contribuire in modo specifico e consapevole ai progetti e alle strategie di sviluppo locale. In Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno abbiamo incontrato piena corrispondenza di visione e modelli di intervento e una pianificazione strategica territoriale di lungo termine che, siamo certi, massimizzerà impatti e ricadute positive del lavoro che svolgeremo assieme nel corso di quest’anno»,  spiega Alessandro Garrone, presidente di Fondazione Edoardo Garrone

«Poter ospitare il progetto Appennino 2021 nell’area montana del nostro territorio, oltre ad essere un grande successo per la Fondazione Carisap per aver vinto un prestigioso bando a livello nazionale, significa poter dare risorse e competenze immateriali di indubbio valore a beneficio dei giovani, degli imprenditori e di chi ha voglia di fare impresa nella nostra comunità – commenta Angelo Davide Galeatipresidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. – La Fondazione Carisap, a tutti gli effetti, per la qualificata capacità progettuale che è in grado di mettere in campo a livello nazionale, si presta a diventare un agente di sviluppo in grado di catalizzare energie e grandi potenzialità del calibro della Fondazione Edoardo Garrone, con l’obiettivo di generare insieme ai partner ed agli attori della comunità, un circolo virtuoso generatore di benessere. Il mettere sul campo, oltre ad una consolidata capacità erogativa, competenze, conoscenze ed il saper fare deve essere un’ulteriore leva su cui generare una nuova sostenibilità sistemica che richiede il coinvolgimento del Terzo settore, degli Enti pubblici e delle imprese».

«La forza del Progetto Appennino della Fondazione Garrone è di proporre la montagna come luogo di produzione di beni e servizi e non solo di consumo e di fruizione – dichiara Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola, Fabio Renzi – promuovendo e accompagnando la nascita di nuove imprese giovanili. Un’azione ancora più significativa ed importante perché interessa l’area del cratere colpito dal sisma 2016 dove finalmente è stata sbloccata la ricostruzione. Il grande laboratorio dell’Appennino Centrale sarà il banco di prova delle politiche per la montagna italiana chiamata a misurarsi con le sfide climatica, pandemica ed economica. L’Italia ha le energie per vincere queste sfide e iniziative come ReStartApp sono la migliore risposta per costruire insieme – come afferma il Manifesto di Assisi – un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capace di guardare al futuro, anche delle montagne».

L’appennino umbro Marchigiano con i Monti Sibillini al centro del “Progetto Appennino”

«La transizione ecologica che dovrà traghettare il Paese fuori da questa pandemia parte anche dalle terre alte e dalle sfide green che i giovani della next generation sceglieranno di sperimentare in questi luoghi – afferma Stefano Ciafanipresidente di Legambiente. – Per questo pensiamo sia fondamentale tornare con Fondazione Garrone proprio in quella parte di Appennino colpita dal sisma del 2016, per accompagnare tanti giovani che vogliono fare impresa o supportare in questo momento di fragilità la generatività di quelle presenti».

«Il Progetto Appennino ha la forza di costruire il futuro dei territori. Che passa dalle competenze, dalle imprese nuove, dai giovani e dallo scambio tra Enti territoriali, imprenditoria, Università e una Istituzione importante come la Fondazione Garrone, che ringrazio a nome di tutta Uncem – commenta Marco Bussone, presidente di Uncem -. È un grazie per la capacità di spronarci, di guardare a processi complessi aiutando i territori a crescere, costruendo nuovo ‘capitale umano’, nel quadro di una economia civile preziosa che ci proietta nel Green New Deal Europeo e nell’Ecologia integrale in cui tutti crediamo».