FABRIANO – Le divisioni in Forza Italia si sono palesate plasticamente ieri sera, 16 marzo, con ben due cene organizzate per accogliere in città il coordinatore regionale azzurro, il senatore Remigio Ceroni. Ad essersi aggiudicato la partita, sembra, il nucleo storico del partito composto da Silvano D’Innocenzo e company.
Il centrodestra fabrianese continua a navigare assolutamente a vista. Da Ancona si spinge per far tornare in pista il candidato, sedotto e abbandonato nel breve volgere di 24 ore, Vincenzo Scattolini. Ma l’ufficiale giudiziario potrebbe accettare solo se tutti sono compatti. Anche se la ferita per la conferenza stampa della sua presentazione, frettolosamente annullata, è ancora molto sanguinante. E, certamente, lo stesso Scattolini non farebbe una gran bella figura a fidarsi di coloro che non ci hanno pensato un solo istante a immolarlo sull’altare di equilibri politici interni alle singole forze.
Ma se le divisioni fra i partiti sono evidenti, da ieri sera è apparsa ancora più palese, la diatriba intestina in seno a Forza Italia. Il senatore Ceroni ha chiesto a Barbara Cacciolari di organizzare una cena del partito per discutere delle prossime elezioni comunali. A questa cena si sono presentati gli appartenenti storici del partito azzurro. Non si sa bene il perché, ma nella stessa sera, Olindo Stroppa – coordinatore del gruppo di lavoro, incaricato dal coordinatore provinciale Daniele Berardinelli, per ridare una struttura politica al partito – ne ha organizzata un’altra, in contemporanea. Questo non ha fatto altro che dare plasticamente l’idea della profonda divisione nel partito. I numeri sui partecipanti non sono fondamentali. Ma il tempo che il coordinatore regionale Ceroni ha trascorso alle due cene, si. E con questo metro di misura, il gruppo storico di Forza Italia dovrebbe aver avuto la meglio.
«Si è trattato di un momento di confronto», dichiara l’attuale capogruppo consiliare del partito, Silvano D’Innocenzo. «Si è deciso di dialogare con le altre forze politiche di centrodestra, ma senza più ingerenze anconetane. Per noi, Vincenzo Scattolini non è il nome giusto sul quale puntare. Il nostro candidato ideale deve essere più vicino al mondo giovanile, ma con la giusta esperienza politica. Vogliamo rinnovarci». Questi i propositi. Ma D’Innocenzo, in coda, riserva una vera e propria bordata interna. «Stiamo lavorando per ricomporre il partito nonostante le ingerenze e gli sgambetti del coordinatore provinciale Daniele Berardinelli», un vero e proprio siluro che ha, come effetti collaterali, anche Olindo Stroppa e il gruppo di lavoro. Insomma, i partecipanti all’altra cena del 16 marzo.
Intanto, il tempo passa e la prossima settimana il senatore Remigio Ceroni sarà di nuovo a Fabriano sperando che sia più vicina l’unità interna al partito e, magari, anche che ci sia un’idea più precisa del nome del candidato a sindaco da proporre ai potenziali alleati della Lega Nord, Fratelli D’Italia e Democrazia Cristiana.