OSIMO – «Di fronte a un livello di danni dal terremoto così elevato c’è bisogno di grande collaborazione tra le comunità. Sarà un lavoro enorme, più grande di quello che si è affrontato finora per quanto riguarda la messa in sicurezza degli immobili. Più di tremila chiese sono state chiuse per il sisma. Avrò a breve un incontro con la Regione Marche per affrontare il problema dal punto di vista del turismo e della cultura, che non venga danneggiato per un problema di immagine. Come governo lo faremo. Dal disastro del terremoto, intanto, è scattato un meccanismo di riconoscimento delle singole realtà locali, delle loro opere d’arte come simbolo di identità. L’orgoglio collettivo delle comunità distrutte dal sisma è venuto fuori. Adesso serve coesione come qui a Osimo che è riuscita a organizzare questa mostra in collaborazione con la Rete museale dei Sibillini.So che c’è un forte dibattito se le opere torneranno o meno a “casa” e io dico certamente, la grande sfida è ricostruire quei borghi. Ieri sera abbiamo deliberato di destinare 4 milioni di euro delle attività culturali di quest’anno ai Comuni del cratere del sisma. So che i sindaci sono in prima linea, stiamo uniti prima di stilare le priorità per ripristinare i luoghi di culto e poi riportare tutto in loco. Queste opere sono un simbolo».
C’era tantissima gente oggi pomeriggio per accogliere il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini a palazzo Campana di Osimo per il taglio del nastro della mostra “Capolavori dei Sibillini: l’arte dei luoghi feriti dal sisma”.
IL MINISTRO SPIEGA IL RUOLO DELLA MOSTRA IN UN MOMENTO TANTO DELICATO PER LA RICOSTRUZIONE. GIOCO FORZA LA COESIONE TRA I COMUNI DELLA RETE MUSEALE DEI SIBILLINI E OSIMO: