MACERATA – Questa mattina, giovedì 4 ottobre, alle prime ore dell’alba una vasta operazione, denominata “Ghost Tax”, a contrasto delle grandi frodi fiscali. Smantallata un’organizzazione criminale con sede a Recanati che operava in sette regioni italiane. Circa 150 i militari coinvolti, oltre che del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Macerata anche di numerosi altri reparti.
I finanzieri, al termine di un’articolata attività investigativa durata oltre un anno, hanno dato esecuzione a 51 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di 30 indagati,
11 dei quali sottoposti alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari.
Ammonta ad oltre 41 milioni di euro, il provvedimento di sequestro preventivo di beni
emesso dal Gip di Macerata, su richiesta della Procura. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio e dalle due
sostitute procuratrici addette alla trattazione specializzata di reati tributari, hanno permesso di colpire un’associazione per delinquere finalizzata alla
frode fiscale, che aveva il suo fulcro a Recanati nello studio di un professionista
e ramificazioni in diverse regioni italiane.
L’organizzazione diretta e partecipata da professionisti con specifiche competenze tecnico
giuridiche aveva studiato e messo a punto una particolare frode fiscale attuata mediante ’illecita compensazione di crediti Iva”, inesistenti e creati ad arte. Il sistema di frode scoperto consisteva, appunto, nell’artificiosa esposizione di ingenti crediti Iva (inesistenti) in capo ad aziende riconducibili agli indagati le quali procedevano poi alla loro cartolarizzazione attraverso l’istituto dell’accollo del debito tributario di terzi soggetti, previo pagamento di un controvalore variabile tra il 20 e il 50% del debito accollato. Ad oggi sono 200 i clienti individuati dislocati in tutto il territorio nazionale con cui effettuare la compensazione del debito tributario.