MACERATA – Con i soldi che percepivano dall’accoglienza degli sfollati del sisma avevano dato vita a una frode milionaria distraendo un milione di euro. Con il denaro conducevano un elevato stile di vita e avevano comprato ben 51 lingotti d’oro: cinque gli indagati. È quanto emerso dall’operazione “El Dorado” condotta dalla Guardia di Finanza di Macerata.
I finanzieri della Tenenza di Camerino, guidati dal capitano Alessandro Tomei, hanno portato alla luce la frode nella gestione dei servizi di accoglienza degli sfollati del sisma messa in atto dai soci e amministratore dell’Hotel 77 di Tolentino. A coordinare le indagini il procuratore Giovanni Giorgio e il sostituto Vincenzo Carusi.
Le indagini, iniziate nel novembre del 2018, sono partite dalla dichiarazione di bancarotta da parte della società che gestiva l’Hotel. «La struttura, che ospitava circa 90 persone al mese, nell’accordo con la Regione aveva inoltre definito il trattamento di pensione completa per tutti gli sfollati ma così non era in quanto molti di questi, durante i controlli, non erano nemmeno in albergo. Dopo aver incassato 1,5 milioni di euro la società era poi fallita». Una condizione, quella della bancarotta, che non combaciava affatto con i beni a disposizione della società tolentinate.
Le fiamme gialle hanno accertato infatti che in 13 mesi, i cinque indagati, avevano sottratto circa un milione e 500mila euro. Un terzo della somma era stata utilizzata per l’acquisto, in due tranche, di 51 lingotti d’oro, del peso complessivo di 13 chilogrammi, mentre un altro terzo era stata spesa per viaggi di piacere.
«Diciannove lingotti sono stati rinvenuti in una botola sotto al letto di uno dei cinque indagati, mentre altri due si trovavano in viaggio a San Francisco, e sono attualmente in corso le indagini per cercare la mancante parte» ha aggiunto Tomai.
A seguito delle indagini il gip del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi ha emesso, su richiesta del procuratore, un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto del reato. Le Fiamme Gialle camerti hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare, sequestrando, oltre che a disponibilità finanziarie, 19 dei 51 lingotti d’oro del valore di circa 200mila euro.
Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno anche dimostrato che la società aveva omesso di presentare le prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, per i periodi d’imposta 2016 e 2017, risultando quindi essere un evasore totale.
«Sul sisma e su ciò che è stato per questa provincia continuiamo a mantenere alta l’attenzione e per questo vogliamo dare contezza dei nostri controlli sistematici che procedono ogni giorno» – ha commentato il comandante provinciale colonnello Amedeo Gravina.
Al 30 novembre sono 190 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per indebita percezione del contributo di autonoma sistemazione e oltre un milione di euro il denaro percepito in modo indebito.