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Funerali Vitaletti, chiesa gremita

In prima fila gli studenti della scuola di Serra San Quirico, l'ultima in cui ha insegnato il docente di Lettere ucciso a coltellate il 28 gennaio scorso

L'arrivo del feretro

SASSOFERRATO – Una folla commossa ha tributo l’ultimo saluto ad Alessandro Vitaletti, il professore 55enne di Lettere, ucciso a coltellate sabato 28 gennaio in via Buozzi.

L’ingresso in chiesa della bara

Nella chiesa di San Facondino, gremita sia all’interno che sul sagrato, c’erano in prima fila i suoi alunni della scuola media di Serra San Quirico. Insieme a tanta gente «che ha conosciuto, amato, apprezzato e stimato Alessandro», come ha evidenziato il parroco, don Giovanni Mosciatti, che ha celebrato le esequie insieme ad altri tre sacerdoti. Presente alle esequie, la famiglia del professore che, con grande dignità, ha affrontato tutta questa terribile situazione. I due figli hanno deciso di seguire il funerale dal fondo della chiesa. Anche il sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli, insieme ai colleghi professori e tanti studenti che nel corso degli anni hanno conosciuto Alessandro, non sono voluti mancare. Tanti gli occhi rossi e gli sguardi persi di chi si sta ponendo molti interrogativi.

Funerali di Vitaletti

«Sconcerto, dolore, tante domande che ci poniamo da quando è accaduto questo terribile fatto di sangue. Tutto questo abbiamo nel cuore, ma alziamo gli occhi a Cristo, altrimenti tutto ciò è incomprensibile», ha ribadito in apertura del funerale don Giovanni. Una lettura di San Paolo ed il vangelo delle Beatitudini, le letture delle esequie. Quindi l’omelia, semplice, ma piena di speranza.

Funerali

«Sabato 28 gennaio, la Chiesa ci proponeva il vangelo delle Beatitudini ed ho deciso di riproporlo in questa occasione. Con il cuore pieno ancora di dolore e di interrogativi lo abbiamo ascoltato. Non riusciamo a trovare una spiegazione umana e allora ci aiuta il Signore a trovarla. Le parole del Vangelo ci spiegano la vita. Beati gli afflitti, beati coloro che adesso piangono, perché saranno consolati. È Cristo che ci viene a dare la speranza nella sua risurrezione. Beati i miti che non vogliono risolvere le questioni terrene con la violenza. Usiamo il cuore, ascoltiamo il nostro cuore perché è lì che possiamo trovare l’abbraccio di Gesù, di Dio. Stringiamoci tutti attorno alla famiglia di Alessandro, ai suoi alunni, ai suoi colleghi insegnanti e siamo tutti noi pronti ad accogliere Cristo».
Al termine delle esequie, un lunghissimo applauso ha accompagnato la bara verso l’uscita. Il feretro è stato quindi portato al cimitero cittadino di Sassoferrato per la sepoltura.