Ancona-Osimo

In 5 mesi 73 furti in abitazioni tra Marche, Umbria e Campania: 200mila euro il valore della refurtiva. In arresto due persone

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Osimo ed hanno consentito di individuare una banda, radicata nella provincia di Caserta. In fase di identificazione i complici. Si tratta di veri "specialisti", scaltri e avvezzi al "pendolarismo criminale"

Caserma dei Carabinieri di Osimo
La caserma dei Carabinieri di Osimo

OSIMO – In cinque mesi 73 furti (di cui 17 tentati) in abitazioni tra Marche, Umbria e Campania. Un bottino complessivo di 200mila euro. In arresto due persone: si tratta di due cittadini albanesi, di 36enne e 32enne che, insieme a dei complici, in via di identificazione, hanno operato come dei veri e propri “criminali del pendolarismo”. La loro tecnica era quella del “foro“.

L’arresto dei due ieri sera, mercoledì 2 settembre, nei Comuni di Santa Maria Capua Vetere e Casaluce, in provincia di Caserta, ad opera dei carabinieri della Compagnia di Osimo, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ancona, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Dei 73 furti in abitazione (di cui 17 tentati) 36 quelli messi a segno nelle Marche di cui 17 in provincia di Ancona (Camerano, Montemarciano, Osimo, Castelfidardo, Ancona nella frazione di Candia), 13 in provincia di Macerata, 6 in provincia di Fermo. Tre i furti in Umbria a Foligno e 34 in Campania tra le province di Salerno e Avellino.

Le indagini, durate sette mesi, sono state condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, ed hanno consentito di individuare una banda, radicata nella provincia di Caserta, specializzata nei furti all’interno di appartamenti con la tecnica del foro. Le indagini hanno avuto avvio dopo sette furti, avvenuti in sequenza, nella giornata del 18 febbraio 2019 a Camerano, in abitazioni vicine e a ridosso della corsia nord dell’Autostrada A/14.

Dopo Camerano si sono verificati altri furti in appartamenti del territorio anconetano le cui dinamiche hanno rilevato un insieme di identici elementi di riscontro come la stessa fascia oraria (tra le 18 e le 04 della mattina), la breve distanza percorribile a piedi tra un’abitazione e l’altra, la collocazione delle abitazioni a ridosso dell’autostrada A/14. E poi il “foro”, il buco, realizzato con un trapano manuale, sul telaio della porta o della finestra per introdursi nell’abitazione.

I ladri, per la loro agilità, riuscivano a raggiungere abitazioni anche ai piani alti, arrampicandosi su ringhiere e discendenti di grondaie. Le case scelte erano sempre a ridosso delle principali arterie stradali o autostradali poichè potevano tagliare la rete di delimitazione nei pressi delle piazzole di sosta, per l’accesso e il deflusso piedi, evitando così di effettuare passaggi con l’autovettura nei comuni e di essere individuati da sistemi di videosorveglianza.