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Genga: annullata la rappresentazione del Presepe vivente per motivi di sicurezza

Non è la prima volta che viene annullata una delle rappresentazioni viventi della Natività più apprezzata in Regione e non solo

Presepe vivente Genga (immagine dalla pagina Facebook della manifestazione)

GENGA – Annullata l’edizione XXXVIII del Presepe vivente di Genga. Motivi legati ai danni dell’alluvione del 15 settembre scorso, alla sicurezza per la strada di accesso di Frasassi e per l’aggiornamento del Piano legato alla normativa in vigore sempre sul tema della sicurezza, alla base della decisione comunicata dagli organizzatori di una delle rappresentazioni della Natività più apprezzata in Regione e non solo, la più grande al mondo per estensione: ben 30mila metri quadri, che si snoda lungo il costone roccioso che conduce fino al Santuario di Valadier. «Non si farà la nuova edizione», conferma Rosanna Filipponi, componente del comitato che si occupa dell’organizzazione. «Abbiamo preso questa decisione non certo a cuor leggero. Ma per problemi legati all’alluvione che anche a Genga ha provocato danni, sommati alle difficoltà della strada di Frasassi non sicura e all’aggiornamento del Programma relativo alle norme sulla Sicurezza, ci hanno spinti a rinunciare per quest’anno. Dunque, per sintesi, un mix fra burocrazia e logistica che hanno determinato l’annullamento. Speriamo di ripartire al meglio per il prossimo anno con un’organizzazione più solida e una più proficua collaborazione con gli Enti coinvolti», conclude.

Il Presepe Vivente

Non è la prima volta, nel corso degli ultimi anni, che viene annullato il Presepe vivente a Genga. Maltempo, Covid-19 e, ora, un mix fra problematiche legate alla sicurezza e alla burocrazia. Un’attrazione di fama nazionale per l’entroterra anconetano che si è deciso di rinviare al prossimo anno. Sono circa 300 i figuranti che vengono impegnati per la rappresentazione della Natività che, dal 1981, anno della sua nascita, enfatizza la magia delle feste del Natale. Soldati romani, pastori, artigiani, popolo, lungo il sentiero nel bosco, luci e suoni rendono davvero suggestivo l’ambiente, fino a entrare nella gola dove si può godere di uno spaccato della vita quotidiana in Palestina ai tempi della Natività. La fine del percorso si trova nella grotta che custodisce il prezioso Tempio del Valadier, mentre il suono delle cornamuse accompagna i visitatori lungo il tratto finale della salita. Come sempre, tolte le spese vive, il ricavato dei biglietti è sempre stato devoluto in beneficenza. Sono oltre 400mila le persone che in questi anni sono accorse a Genga. Lungo il sentiero che porta alla Natività pastori, pescatori, contadini intenti al loro lavoro scandiscono la salita verso la contemplazione dell’evento che si celebra. Una volta giunti alla grotta naturale del Santuario di Frasassi si possono ammirare esperti artigiani: falegnami, fabbri, cestai, fornai, calzolai, scultori, vasai, ricamatrici e tessitrici tutti con gli antichi strumenti della loro arte. Un appuntamento irrinunciabile non solo per gli appassionati del genere dell’entroterra fabrianese visto che, negli anni, sono arrivati a Genga anche visitatori provenienti da fuori regione che hanno approfittato per trascorrere una giornata a Genga e visitare, tra l’altro, anche le grotte di Frasassi. L’appuntamento è per il Natale 2023, salvo imprevisti.