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Genga, annullato per il secondo anno consecutivo il Presepio vivente

Il comitato Amici del Presepio ha annunciato la decisione questa mattina. Troppo ingenti gli oneri per rispettare la normativa vigente in campo della sicurezza: 50/60 mila euro. Appello alle Istituzioni ed Enti perché si rischia la definitiva cancellazione

Un'immagine di repertorio del Presepe vivente di Genga

GENGA – Annullata la 36° edizione del Presepe vivente di Genga. Un duro colpo per il turismo dell’entroterra fabrianese. Troppo alti gli oneri in materia di sicurezza da dover sostenere da soli per gli organizzatori della più suggestiva e visitata rappresentazione vivente della Natività.

Per il secondo anno consecutivo, i tanti appassionati del Presepe vivente di Genga non potranno assistere a Frasassi a questa rappresentazione che, ogni qual volta viene organizzata, raggiunge e supera la soglia dei 15mila visitatori, come minimo. Nel 2016, l’associazione Amici del Presepio, guidato da Mario Vescovi, si è dovuto arrendere al terremoto del Centro Italia. Quest’anno, invece, alla nuova normativa vigente in materia di sicurezza, aggiornata a seguito dei fatti accaduti a Torino durante la finale della scorsa Champions League.

«La 36° edizione del Presepe vivente di Genga è stata annullata. Il via libera dato dalla commissione comunale sulla sicurezza non basta: il piano imposto dalle nuove norme nazionali richiede investimenti che tra, oneri tecnici, lavori e aggiornamenti del personale addetto alla sorveglianza sono quantificabili in oltre 50/60mila euro», spiega Mario Vescovi.

L’associazione Amici del Presepio, che da 35 anni organizza a Frasassi la rievocazione storia più suggestiva e visitata d’Italia – una superficie di 30.000 metri quadri di territorio in cui 300 figuranti danno vita ad una serie di quadri viventi, tutti vestiti con gli abiti di quel tempo in Palestina. Si possono ammirare i pastori, i pescatori, gli artigiani, schiere di angeli, senza dimenticare ovviamente gli “attori” principali: la Sacra Famiglia e i Re Magi. Gesù Bambino è di volta in volta rappresentato dall’ultimo bambino maschio nato nell’anno a Genga. Oltre 300mila visitatori lungo tutti questi anni – non riesce da sola a farsi carico di queste spese e pertanto ha deciso di annullare questa edizione.

«La stessa Associazione si renderà promotrice, in tempi brevi, di un incontro tra i vari Enti territoriali, comune di Genga, Consorzio Frasassi, Parco Gola della Rossa e di Frasassi e assessorato al Turismo della Regione Marche, con lo scopo di far inserire nei rispettivi bilanci quanto possibile per mettere in definitiva sicurezza uno dei luoghi più attraenti e suggestivi della nostra Regione, al fine di evitare che sparisca un’altra tradizione appartenente alla cultura e alla laboriosità della nostra gente», conclude Vescovi.

L’Associazione ha provato a non annullare questa nuova edizione commissionando a un professionista un piano di sicurezza. Quest’ultimo è stato approvato e prevedeva, fra le altre cose, la costruzione di una protezione provvisoria lato valle della strada che porta al santuario di Frasassi lunga circa 400 metri. Ingente la spesa per questa misura e per altre. Senza considerare che i tempi erano ormai troppo stretti.

L’appello di Mario Vescovi è ancora più pressante. Perché si rischia di non poter più assistere alla Rappresentazione della Natività di Genga se non ci sarà un fattivo contributo, anche in termini economici, da parte di tutte le Istituzioni e Enti coinvolti.