GENGA – Le terme non solo per curare malattie dell’apparato respiratorio, osteo articolare e della pelle, ma anche per prevenire patologie croniche, recidivanti e degenerative sia negli adulti che nei bambini. Se ne è parlato oggi, sabato 18 maggio, a Genga nel corso del convegno sulle terapie termali organizzato dalle Terme di Frasassi, le terze in Italia per le acque sulfuree dopo quelle di Tabiano (Salsomaggiore) e Sirmione. E quasi con cento anni di storia alle spalle.
«Questo di oggi è un incontro tra professionisti e addetti ai lavori per confrontarci sulla medicina termale e sulle sue nuove frontiere – spiega il direttore Sanitario delle Terme di Frasassi Geniale Mariani – Noi puntiamo infatti non solo a curare ma anche a prevenire patologie croniche, recidivanti e degenerative. Sappiamo tutti che “prevenire è meglio che curare” e confrontarsi tra colleghi serve per migliorare gli interventi su cui si può agire nei diversi casi».
Cultura della prevenzione, invecchiamento della popolazione, terapia termale nelle rinusiti, per i bambini, per la pelle alcune delle tematiche affrontate dai professionisti della salute invitati a partecipare all’iniziativa nell’auditorium dell’Hotel Terme di Frasassi. Protagonista assoluta però è l’acqua, ricca di zolfo, che sgorga ad una temperatura di 13°, a circa 40 metri dallo stabilimento termale.
«Le terme in generale sono una struttura sanitaria importante, e qui a Genga sono espressione di un territorio. Una vera ricchezza e una vera particolarità – commenta il presidente di Terme delle Marche Fabrizio Scoccia in apertura dei lavori – Le terme oggi non sono solo cura, prevenzione, riabilitazione ma anche ricerca del benessere, caratteristica questa che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già da tempo riconosciuto. La salute infatti non è solo assenza di malattia: è pure ricerca del benessere».
Quella di Frasassi, nel cuore del Parco Gola della Rossa, e delle sue terme, è una lunga storia che ha inizio nel 1922. Ma non mancano tracce ancora più antiche di età romanica. Nel tempo lo stabilimento si è ampliato e nel 2001 è stato protagonista di un importante processo di riqualificazione rinnovando tutti gli ambienti e investendo su nuove apparecchiature per le cure inalatorie.
«La nostra forza è l’acqua, quella sulfurea – dice Luca Faccenda, presidente del complesso termale – Era e rimane la nostra grande risorsa, siamo la terza realtà in Italia per questo. Ma la nostra particolarità è anche un’altra. A chi viene qui offriamo non solo un percorso di cure ma un’esperienza, quella rivolta al benessere in senso generale, dato dalla natura che qui ci circonda, dalla particolarità del paesaggio, con le Grotte e il Parco, e dall’offerta enogastronomica». E in vista di “celebrare” il traguardo dei cento anni, tra le prossime sfide delle Terme di Frasassi, c’è quella di crescere, ampliando l’offerta della struttura con un percorso estetico e flebologico (tipo kneipp).
Presto sarà attiva anche la rinnovata piscina.
Tra i relatori del convegno dal titolo “Terapia termale, attualità e prospettive”, la dottoressa Antonella Bonucci, direttore U.O. Pediatria e neonatologia dell’ospedale di Jesi, Massimo Covanti di Mmg di Fabriano, il professore Walter Grassi direttore della clinica Reumatologica della Politecnica delle Marche, Marco Ottaviani, direttore U.O. della Dermatologia dell’ospedale di Fabriano, lo psicologo e psciterapeuta, docente associazione Fcs Luca Paggi, Giuseppe Pasquarella, dirigente medico U.O.C. Orl Area vasta 2 Marche, Andrea Pennacchi direttore U.O.C. Orl Area Vasta 2 Marche, marco Pozone direttore U.O.C. Orl Geriatria dell’ospedale di L’Aquila, Fabrizio Scoccia, presidente Terme delle Marche, Giuliano Sebastanelli Simg di Jesi e Ferdinando Silveri, clinica reumatologica dell’Università Politecnica delle Marche.