GENGA- Da Genga, dove era nato, a Milano. Secondo l’accusa l’uomo, originario di Genga, avrebbe agito come una delle pedine cruciali della maxi scacchiera del clan gestito dalla ‘Ndrangheta, dedito al narcotraffico internazionale.
Tra i 25 soggetti fermati in questi giorni nell’ambito dell’inchiesta, denominata Ossessione, c’è anche il 61enne G.M., nato a Genga e da anni residente proprio nel capoluogo lombardo. Stando all’accusa, l’uomo, posto in stato di fermo, avrebbe avuto un ruolo importante all’interno della presunta organizzazione criminosa, occupandosi in particolare dell’importazione di cocaina proveniente soprattutto da Colombia e Venezuela.
Pesanti le accuse dalle quali dovrà difendersi: spaccio internazionale di sostanze stupefacenti e l’attività all’interno di un maxi-racket che avrebbe avuto rapporti diretti con fornitori di droga dal Sudamerica e dal Marocco, ma anche con alcuni finanzieri, al momento non identificati, corrotti per lasciar entrare al porto di Genova enormi quantitativi di stupefacenti nell’ordine di alcune tonnellate.
I compiti del 61enne sarebbero stati, quindi, soprattutto quelli di curare la zona di Milano, ovvero la città in cui si è trasferito già da giovanissimo. L’uomo, infatti, ha vissuto i suoi primi anni nella natia Genga, poi sono stati i genitori a decidere di spostarsi nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro, portandosi dietro il figlio rimasto sempre residente a Milano.
L’investigazione è stata ribattezzata “Ossessione” proprio per la continua paura dei protagonisti di essere intercettati: tra di loro soggetti provenienti praticamente da tutta Italia, seguendo soprattutto l’asse della malavita che collega la presunta regia centrale nella zona di Catanzaro e l’area di principale diffusione individuata in Lombardia.