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Da giornalista a scrittore, il romanzo di Luciano Gambucci

Il Circolo della Stampa Marche Press ha ripreso la sua attività con la presentazione del romanzo intitolato “La duchessa del lago” con il sottotitolo Indagine su un delitto non voluto, edito da Futura Libri di Perugia

Luciano Gambucci

FABRIANO – Il Circolo della Stampa Marche Press di Fabriano ha ripreso la sua attività con la presentazione del romanzo del giornalista Luciano Gambucci, intitolato “La duchessa del lago” con il sottotitolo Indagine su un delitto non voluto, edito da Futura Libri di Perugia. L’incontro si è tenuto nel Monastero di San Silvestro, luogo in cui l’autore in una stanza che chiese a suo tempo agli amici monaci ha scritto il libro. «Un modo per ringraziarli della loro disponibilità e amicizia», ha esordito Gambucci, introdotto dai saluti del Priore, don Vincenzo Bracci e della presidentessa del Circolo della Stampa Marche Press, Valeria Salari Peccica. Luciano Gambucci è stato il primo presidente del Circolo della Stampa Marche Press, giornalista nato e vissuto a Fabriano, laureato in Scienze Naturali, per venti anni insegnante di Scienze Matematiche e corrispondente del Resto del Carlino, redattore e poi direttore di TV Centro Marche con esperienze nella comunicazione pubblica e nel Basket professionale.

Luciano Gambucci

Il prologo “del thriller Gentile”, “La duchessa del lago”, cosi lo ha definito Gambucci, è stata anche l’occasione per ricordare Marisa Bianchini, tra le fondatrici del Circolo scomparsa recentemente. Ma il tutto si è, comunque, incentrato sul libro, con l’autore che ha raccontato aneddoti ed episodi legati alla stesura del romanzo. «Alla fine dello scorso anno ho pubblicato il romanzo intitolato “La duchessa del lago”, con l’editore avevamo programmato una serie di presentazioni fra Marche ed Umbria, a cominciare dalla zona di Sarnano, visto che il clou della storia sono i monti Sibillini. Una delle presentazioni, la successiva a quella di Sarnano, avevo piacere di farla a Fabriano facendola precedere da un incontro con i colleghi del Circolo della Stampa con i quali mi sento particolarmente legato», le conclusione dell’autore del romanzo, Luciano Gambucci.

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