ANCONA – Celebrare la “Giornata dei camici bianchi” il 29 marzo, nella ricorrenza della morte di Carlo Urbani, il medico di Castelplanio che per primo individuò la Sars, di cui morì. È questa la proposta che il consigliere della Regione Marche Enzo Giancarli (Pd) suggerisce in una mozione di cui è il primo firmatario e che ha già trovato l’appoggio di molti Capigruppo.
In Parlamento l’iter di approvazione del disegno di legge per istituire una giornata nazionale dedicata agli operatori sanitari è partito ad aprile e dopo il via libera unanime del Senato lo scorso 28 maggio, ora il testo è in discussione alla Camera. «Trovo giusto istituire questa giornata – riconosce Giancarli -. Il coraggio, lo spirito di servizio, il senso di appartenenza e del dovere dimostrati dal personale sanitario durante l’emergenza coronavirus non possono essere dimenticati dopo che l’onda emotiva del momento sarà passata. Medici, infermieri e operatori sanitari devono essere giustamente onorati e ricordati, anche perché sono stati l’esempio concreto di alcuni valori richiamati anche nella nostra Costituzione e purtroppo 200 di loro, alcuni in pensione rientrati volontariamente, sono deceduti dopo aver contratto il virus».
Nell’attuale testo di legge è individuata come data il 20 febbraio, giorno in cui è stato diagnosticato all’Ospedale di Codogno il primo caso italiano da Covid-19.
«La mozione è già stata sottoscritta dai Capigruppo Micucci, Bisonni, Busilacchi, Rapa, Zaffiri, Marconi, Leonardi e Urbinati – entra nel dettaglio il consigliere – e invita la giunta regionale, insieme ai deputati e ai senatori marchigiani, a impegnarsi nelle sedi parlamentari affinché questa ricorrenza venga celebrata il 29 marzo, data della morte di Carlo Urbani, un medico esemplare che ha dedicato la vita alla ricerca e alla cura della Sars». L’infettivologo di Castelplanio è scomparso nel 2003, dopo aver contratto lui stesso il virus che per primo isolò. La sua figura è stata richiamata più volte nei mesi scorsi da medici e virologi come esempio da cui trarre insegnamento nell’emergenza sanitaria. «Grazie al suo coraggio e al suo sacrificio personale – sottolinea Giancarli – furono adottate tempestivamente misure di contenimento sanitario che impedirono il dilagare dei contagi e salvarono la vita a migliaia di vite».