ANCONA- Nella giornata mondiale della Terra edizione 2021, oltre alle tante iniziative previste e programmate da Legambiente nelle Marche, tra i messaggi che saranno inviati una particolare attenzione sarà rivolta anche all’aspetto faunistico. Sono infatti sempre di più, anche a livello marchigiano, le specie che vengono monitorate e protette per prevenire conseguenze che risulterebbero ultra-dannose in futuro.
Per meglio comprendere la situazione nelle Marche, dove il presidente regionale di Legambiente Francesca Pulcini ha ribadito che un monitoraggio particolare viene effettuato sulla caccia della volpe in tana, sui lupi e sulle trote mediterranee, ci siamo rivolti al faunista Nicola Felicetti. Laureato in scienze naturali si occupa prevalentemente di gestione e conservazione della Fauna selvatica ed è considerato uno dei massimi esperti nel proprio campo a livello regionale.
«Dobbiamo iniziare la nostra analisi dall’attenzione alla caccia della volpe in tana – ha spiegato Felicetti -. Le Marche hanno adottato un piano di controllo regionale in cui è previsto un monitoraggio volto a tutelare le specie preda. Questo piano ha diversi livelli di attuazione. Analizzando i dati, ciò che posso dire, a livello di interesse conservazionistico, è che non sia corretto parlare di specie a rischio ma che comunque il livello di allerta debba rimanere alto. Il piano normativo è stato messo in atto da persone e tecnici di grande esperienza pertanto non ho dubbi sull’applicabilità e sugli effetti a salvaguardia della specie».
Discorso più articolato e “territoriale” riguarda la tutela del lupo, in particolare in alcune zone delle Marche: «Studiando negli anni le specie faunistiche in regione possiamo sicuramente affermare che il lupo è fortemente in espansione. È iniziato un processo di colonizzazione di alcune aree dove, a memoria, non si ricordano presenze di lupi. Mi riferisco all’area costiera nei pressi del Monte Conero oppure alla media-bassa Valdichienti. Le motivazioni? L’aumento di prede selvatiche. Con il tempo dovremo iniziare a saper convivere con alcune specie animali, tra cui i lupi. I tempi cambiano, quelle che prima erano le conoscenze dei nostri nonni oggi non sono più tali».
Diverso il discorso per la trota mediterranea, una specie che si rinviene nelle nostre acque ancor di più che in altre parti d’Italia: «A riguardo ci sono moltissime iniziative e molti progetti sotto la denominazione “Life Trota”. Queste azioni vengono portate avanti da diversi enti tra cui anche Legambiente. Il lavoro è intenso per la tutela, soprattutto nel parco dei Sibillini si sono contate numerose operazioni a riguardo. La cosa più difficile è il contemperare tutti gli interessi in campo. La pesca è importantissima nelle Marche, il patrimonio ittico delle acque interne è stato molto manomesso negli ultimi decenni a causa delle immissioni di specie non autoctone. Vediamo come si evolveranno le cose ma l’attenzione è massima».