MACERATA – Il 30 luglio si celebra la giornata mondiale dell’amicizia, proclamata nel 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di stimolare iniziative di pace e di promuovere la solidarietà tra i popoli. Valore fondamentale della nostra esistenza, l’amicizia è un tema ricorrente anche in letteratura, come ci spiega la professoressa Carla Carotenuto, docente di Letteratura italiana e contemporanea all’Università di Macerata. Da Omero a De Amicis, nelle loro opere autori di ogni epoca ne colgono le sfumature.
Professoressa Carotenuto, è frequente il tema dell’amicizia in letteratura?
«Il tema dell’amicizia trova ampissima trattazione nella letteratura mondiale, sia nella cultura orientale che in quella occidentale, cui fanno da raccordo, per esempio, Marco Polo e Matteo Ricci. Nella classicità letteraria emblematici sono, tra gli altri, Omero, Cicerone, Catullo, Virgilio, Orazio, che si soffermano su vari aspetti dell’amicizia. Per quanto riguarda in particolare il contesto italiano si può pensare alle figure e all’attività letteraria, anche epistolare, di San Francesco d’Assisi, Santa Caterina da Siena, Dante, Boccaccio, Vittoria Colonna, proseguendo rapidamente, Leopardi, Verga, De Amicis, Matilde Serao, Sibilla Aleramo, Pavese, Antonia Pozzi, Sereni, Alba de Céspedes…».
Quale messaggio gli autori vogliono trasmettere?
«I messaggi sono molteplici e differenziati a seconda di autori, scrittrici, testi, contesti ed epoche di riferimento. L’amicizia costituisce comunque un valore fondante delle relazioni umane e dell’affettività».
L’amicizia rispecchia le società nelle quali hanno vissuto o vivono gli autori?
«La concezione dell’amicizia è connessa con il contesto socioculturale in cui scrittori e autrici vivono e compongono le loro opere, declinando il tema in base alle proprie sensibilità ed esperienze».
Com’è cambiato questo valore nel tempo?
«L’amicizia riflette i cambiamenti intercorsi nelle relazioni interpersonali, ma se è sincera è in grado di superare difficoltà e incertezze confermandosi come uno dei valori più autentici anche nella società attuale, in cui la vera amicizia si distingue da quella virtuale».
A suo parere, quali sono i libri più significativi che affrontano il tema dell’amicizia?
«La scelta è alquanto vasta, dato che l’amicizia è al centro di testi di vario genere, inclusi poemi, racconti favolosi e fantastici, fumetti. Si sono occupati del tema, oltre agli autori già citati, Shakespeare, Jane Austen, Foscolo, Emily Dickinson, Hemingway, Ungaretti, Montale, Borges, Rodari, Alda Merini, Sepúlveda. Opere famose sono Don Chisciotte di Cervantes, Bouvard e Pécuchet di Flaubert, I ragazzi della via Pál di Molnár, Il piccolo principe di Saint-Exupéry, cui possono aggiungersi Un’amicizia difficile di Bigiaretti, L’amico ritrovato di Uhlman, Due di due di De Carlo, Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli di Hosseini, Le merendanze di Clara Sereni, Non c’è dolcezza di Anilda Ibrahimi, L’amica geniale di Elena Ferrante fino al recente romanzo di Dacia Maraini Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste a Messina».
Generalmente vengono raccontate storie di amicizia tra adulti? Tra uomini? Donne? Uomo e donna? Adulto e bambino? Amicizie inattese?
«La casistica è variegata, sono descritte storie di amicizia tra animali, esseri umani e animali, ragazzi, ragazze, adulti e bambini, uomini, donne».
Che cosa possiamo imparare dalla letteratura su questo tema? «L’insegnamento primario è il valore dell’amicizia, un bene prezioso capace di sostenere e accompagnare l’essere umano nel cammino della vita».