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L’Arci Voce percorre la Memoria, «non per camminarci sopra, ma per inciamparci»

Un lavoro originale che si muove tra testi, storia e musica. Questo è "Percorrere la Memoria", la riflessione ideata da Arci Voce e da Cunto e Canto band. Appuntamento domenica 26 gennaio al Teatro La Fortuna di Monte San Vito

Percorrere la Memoria

«Non soltanto una raccolta di testi e canzoni ma un lavoro originale, costruito per questa specifica occasione, con testi nuovi e musiche nuove». Questo è Percorrere la Memoria, il lavoro dell’associazione ArciVoce e Vi Cunto e Canto band.

Appuntamento domenica 26 gennaio ore 17:15 al Teatro La Fortuna di Monte San Vito, con un momento di storia, narrazioni e musica che si inserise all’interno della rassegna teatrale 2020 “Teatrando”, a cura della Compagnia teatrale La RAMA, in collaborazione con il Comune di Monte San Vito

«Il titolo, Percorrere la Memoria, può essere inteso anche come metafora. Lo abbiamo scelto dalle parole del monsanvitese Igino Gobbi, contenute nel libro di memorie “Mi dicevano sempre: tanto morirari” – 95 anni, all’età di 20 uno degli ottocentomila militari italiani internati dopo l’8 settembre in Germania – quando ci raccontava del continuo camminare nel campo, sempre e così tanto che gli stessi zoccoli di legno finirono per consumarsi del tutto, lasciandolo a piedi nudi sul terreno ghiacciato, costretto a fasciarli sanguinanti».

Un percorso plurale, sia il camminare di Gobbi, che ha lasciato segni nel terreno «come se ogni sua impronta potesse accogliere in seguito la nostra Memoria», sia un itinerario collettivo e condiviso per tutto il gruppo di lettori e musicisti: «Ciascuno ha fornito suggerimenti, emozioni, disponibilità, adattando così insieme le parole, i ritmi, le gestualità, e insieme anche il piacere di ritrovarsi insieme a condividere temi così importanti, che ci arricchiscono e devono restare vivi tra noi».

Canti, musiche, canzoni, letture, racconti vicini, all’interno di una cornice storica più ampia, che vanno a comporre un percorso complesso tra storia e umanità: «Non basta camminare sopra la Memoria e tirare avanti, ma ci si deve inciampare dentro, addosso».

L’associazione Arci Voce (foto da https://www.facebook.com/ArciVoce/)

Il Cammino partirà dal rogo dei libri dei nazisti appena arrivati al potere nel 1933 e si chiuderà con il ritorno a casa dopo il 1945 dei sopravvissuti all’olocausto, con una pagina di Primo Levi.

«Nel testo che riempie questa cornice, scritto per l’occasione, abbiamo inserito il dramma dei militari italiani internati e abbiamo citato poi la storia delle sarte di Villarey di Ancona, prendendo spunto per la modalità narrativa dal racconto che ne fa Fabio Maria Serpilli nella pubblicazione dei Quaderni del Consiglio Regionale. Ricordiamo poi i civili tradotti in Germania come lavoratori coatti, citando la storia della chiaravallese Magda Minciotti, grazie al libro “Considerate che avevo quindici anni” di Anna Paola Moretti»

«Ci sentiamo soddisfatti e speriamo di ricavare ulteriori stimoli domenica prossima, dei quali far tesoro per alcune repliche che stiamo già organizzando, anche oltre questa importante ricorrenza annuale», conclude il comitato Arci Jesi-Fabriano.