JESI- Sono nove le pietre d’inciampo che nelle prossime settimane, in occasione del Giorno della Memoria, il celebre artista tedesco Gunter Demnig incastonerà a Jesi, Osimo e Ancona per ricordare le vittime dei crimini e delle deportazioni nazifasciste. Il 24 gennaio nel capoluogo dorico saranno installate sette pietre d’inciampo in via della Loggia, Corso Garibaldi, via Goito, via Fornaci e via Beccheria per commemorare Franco, Lucio e Renzo Coen Beninafante, Piero Sonnino, Nella Montefiori, Vittoria Nenni e Dante Sturbini. Una pietra d’inciampo sarà collocata ad Osimo il 27 gennaio in ricordo di Annita Bolaffi; una a Jesi il 30 gennaio per commemorare Giulio Ottolenghi.
Per l’artista tedesco questa è la quarta visita consecutiva nelle Marche da quando, nel 2017, collocò le prime Stolpersteine: una a Ostra Vetere in ricordo di Gaddo Morpurgo, e due ad Ancona, in via Saffi e in Corso Amendola. Poi, sempre ad inizio 2018 e 2019 nel capoluogo di regione vennero installate a memoria indelebile delle vittime del nazifascismo altre pietre d’inciampo in prossimità dei luoghi dove queste nacquero, vissero, furono catturate o uccise. Complessivamente, in quattro anni, nelle Marche sono state posizionate 26 pietre d’inciampo introducendo nella regione una pratica di testimonianza diffusa in tutta Europa e nelle maggiori città italiane.
Quest’oggi (8 gennaio 2020), Gunter Demnig è stato ricevuto dal Presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo. «Ringrazio l’artista e ideatore del progetto che in questi quattro anni è stato sempre presente, apponendo di persona le 23 pietre della città di Ancona- commenta Mastrovincenzo-. Quest’anno, poi, con le pietre che verranno installate a Osimo e Jesi, il progetto si allarga su scala provinciale e regionale, assumendo un carattere diffusivo, fondamentale per conservare la memoria della Shoah e delle persecuzioni razziali e politiche».
Sul sito del Consiglio Regionale (www.consiglio.marche.it > Giorno della Memoria 2020) è stata costruita una mappa interattiva attraverso la piattaforma Google Maps dove è possibile consultare le pietre d’inciampo.