A 24 anni ha corso la San Francesco Marathon di Assisi, dimostrando che anche con l’autismo si può correre per 42 km, gomito a gomito con quasi un migliaio di persone, compiendo una impresa sportiva che non tutti sono in grado di affrontare. Il giovane atleta, che si chiama Stefano Pignotti ed è di Porto San Giorgio, ha corso con l’Associazione Progetto Filippide Marche, che ha sede a Fermo ed è nata nel 2011 «grazie a un primo contributo arrivato dal concerto di Claudio Baglioni e Neri Marcoré che si era tenuto al Teatro Api di Porto Sant’Elpidio», ricorda la presidente Cinzia Spataro, logopedista e plurimaratoneta.
L’associazione sportiva dilettantistica, affiliata a Fisdir (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) e Csi (Centro Sportivo Italiano) prepara i ragazzi con autismo alla corsa di lunga distanza e al nuoto. L’obiettivo, spiega il presidente di Progetto Filippide Marche, è quello di «far correre le persone con autismo con gli altri, far comprendere che anche questi ragazzi possono riuscire in imprese sportive che non tutti riescono a compiere e aiutarli nel percorso verso l’autonomia».
Il runner 24enne il 5 novembre è stato accompagnato nella maratona dall’allenatore Marco Dinaro e dalla presidente Cinzia Spataro. Pignotti aveva già corso due mezze maratone con l’associazione ed aveva svolto già diverse gare, recarsi ad Assisi, con l’associazione, «è stata già una grande sfida per l’autonomia». La corsa, spiega la presidente «dà benessere fisico ed emotivo, e lo sport si conferma ancora una volta capace di ‘includere’».
Con Progetto Filippide Marche corrono altri 15 giovani con disturbo dello spettro autistico, arrivano dal Fermano e dall’Ascolano. Secondo l’associazione «Stefano Pignotti è il secondo runner con autismo ad aver corso una maratona» e a lui la città di Assisi ha regalato un grande e caloroso applauso.
L’associazione sta lavorando per stringere una convenzione con l’Università di Chieti, per consentire agli studenti della laurea magistrale di Scienze Motorie, di fare tirocinio con i ragazzi di Pogetto Filippide. «Ho corso 122 maratone nella mia vita, ma quella di Assisi è stata speciale perché ho corso con Stefano – dice Cinzia Spataro -; accompagnare un’altra persona e rispettare i messaggi che arrivano dal suo corpo è stato molto emozionante. Per questi ragazzi la maratona è una forma di riscatto: solitamente delle persone con autismo si tende ad evidenziare le cose che non riescono a fare, invece in questo caso si mettono in evidenza le loro capacità». Insomma si cambia prospettiva e si valorizzano i talenti.