SAN BENEDETTO- Tra il dire e il fare, tra l’idea e la sua realizzazione, c’è la tenacia delle nuove leve dell’imprenditoria agricola a fare la differenza. Contadini del futuro sotto i riflettori, ieri pomeriggio, 13 luglio, a San Benedetto del Tronto: 6 di loro hanno ricevuto l’Oscar Green 2019, il premio che da anni Coldiretti mette in palio per gli under 40 che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione in campagna.
«Oscar Green è un momento di racconto e di indagine sull’impegno dei giovani imprenditori agricoli – ha evidenziato Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche –. Con questo premio dimostriamo con storie reali ciò che è stata la rivoluzione verde nel nostro Paese attraverso giovani che, arrivando anche da altri settori, hanno saputo reinterpretare e modernizzare l’agricoltura»
Ben 43 i partecipanti da tutta la regione, suddivisi in 6 categorie. La premiazione è avvenuta sul molo Tiziano allestito con un tappeto d’erba vera, circondato da bandiere gialle, una barca ormeggiata piena di striscioni della stessa livrea a fare da fondale e un’altra in mare per un inchino di benvenuto.
I vincitori
Stefano Marino, giovane di Genga ha vinto nella categoria Impresa 4.Terra. Guida ambientale ed escursionistica di 33 anni, Stefano alleva alpaca per la produzione di lana, sciarpe, cappelli e guanti, coltiva erbe officinali. Con gli stessi animali accompagna i turisti alla scoperta delle bellezze del Parco della Gola della Rossa.
A Sassoferrato, Guido Mingarelli gestisce l’agriturismo Antico Muro dal quale sforna ricette senza tempo e custodisce uno dei luoghi più importanti d’Italia dal punto di vista archeologico: Sentinum, sede nel 295 A.C. della Battaglia delle Nazioni tra i popoli italici e i Romani. Il 36enne agrichef ha vinto nella categoria Campagna Amica: la struttura è stata restaurata preservando le antiche rovine romane, con tecniche di bioedilizia che ne garantiscono la completa autosufficienza energetica.
Lo jesino Marco Moglie, vincitore nella categoria Sostenibilità, che con la sua Agritech produce e commercializza alga Spirulina e fertilizzanti naturali. Edizione dedicata alla sostenibilità ambientale anche per la presenza di Rossano Ercolini, presidente dell’Associazione Zero Waste Europe e vincitore del Nobel alternativo per l’ambiente.
«Questi giovani – ha detto Alba Alessandri, presidente regionale di Coldiretti Giovani Impresa – stanno osando e portando progetti di vita innovativi e sostenibili. Abbiamo visto quanto queste nostre aziende abbiano un legame profondo l’ambiente: la sostenibilità e il risparmio energetico portano anche al benessere di tutta la società».
Idee anche innovative che sfruttano la rete e le nuove tecnologie. A Montefiore all’Aso, il 33enne Giacomo Centanni, vincitore nella categoria Creatività, ha piazzato telecamere e macchine fotografiche in vigna e in cantina. Un anno di riprese di tutte le fasi vegetative realizzando lo spot “Il ciclo della vite” per comunicare al meglio la tradizione, il territorio, il lavoro e la passione che finiscono dentro una bottiglia di Pecorino.
Smartphone e tanta fantasia anche per Nadia Stacchiotti, social media manager di Filottrano. La 30enne ha collaborato con i giovani di Coldiretti per raccontare sul blog www.raccontidimarche.it e sui social le Marche agricole degli under a colpi di hashtag #teladoiolacampagna. A rappresentare i giovani, per ricevere insieme a lei l’Oscar per la categoria Fare Rete, c’era Barbara Bonifazi, di Camerino.
Agricoltura che guarda anche alle comunità, al sociale. Per la categoria Noi per il Sociale, il premio è andato a Stefano Treggiari che con la sua associazione Libero Spirito, a Venarotta, ha attivato percorsi di memoria storica e riflessioni paesaggistiche sui monti Sibillini. A premiarli erano presenti anche il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti, l’assessore Filippo Olivieri, il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, e Carlo Maria Recchia, membro del Comitato esecutivo nazionale Coldiretti Giovani Impresa.
«Oscar Green racconta un’Italia differente, una generazione che non ha avuto timore, giovani che non si sono tirati indietro di fronte alla difficoltà e hanno investito, rispetto a tantissimi ragazzi che una volta terminato il percorso di studi non hanno sbocchi lavorativi e sono costretti ad andare all’estero o ad affrontare precariato e carenza di opportunità lavorative. L’agricoltura – conclude Maria Letizia Gardoni – dà risposte concreti a problemi sociali: c’è un’Italia fondata sui giovani».