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Il Giro d’Italia saluta Filottrano e porta nel cuore il campione Michele Scarponi – VIDEO

La carovana del Giro d'Italia farà tappa a Filottrano per un omaggio alla città di Michele Scarponi, un campione che quel Giro lo vinse nel 2011. C'è fermento ed emozione

FILOTTRANO – Conto alla rovescia per l’arrivo nelle Marche del Giro d’Italia, 105esima edizione. La tappa numero 10, in programma il 17 maggio, partita da Pescara arriverà al traguardo di Jesi dove mancava da 37 anni. Ma prima del traguardo, una volata a Filottrano per rendere omaggio a un campione che quel Giro lo vinse nel 2011: parliamo di Michele Scarponi.

Siamo a Filottrano, la sua città, dove spuntano palloncini, bandierine e immagini di Michele. «C’è molta frenesia sia nel palazzo comunale che in città, faremo un punto rosa per omaggiare il Giro e Michele Scarponi – spiega il sindaco di Filottrano Lauretta Giulioni – c’è molta emozione per il Giro che prelude poi l’arrivo a Jesi. Abbiamo anche invitato i cittadini a esporre o indossare qualcosa di rosa. Rendiamo omaggio al nostro grande campione, che non è solo un campione italiano ma che è stato riconosciuto tale ovunque». Il passaggio a Filottrano poi la corsa verso Jesi, verso il traguardo della tappa: in questa giornata tutta speciale i due Comuni saranno uniti nel segno di Michele Scarponi.

«Tutta questa tensione, il passaggio della carovana e l’arrivo volante (la tappa volante, ndr.) qui a Filottrano lo dobbiamo a Michele – aggiunge il primo cittadino – senza di lui non avremmo avuto questa attenzione. Siamo uniti territorialmente a Jesi e col cuore a Michele Scarponi, non solo per vicinanza territoriale ma anche per i valori di cui è stato testimone e che abbiamo raccolto. Valori sportivi, la dedizione al lavoro, i risultati che si ottengono senza scorciatoie, l’attaccamento al territorio – lui diceva sempre che era di Filottrano se non di Cantalupo – e tutti questi valori noi vogliamo tramandarli ai giovani per dare questo significato sportivo e di valore simbolico di quel che significa diventare grandi campioni senza scorciatoie. Di questo siamo veramente grati a Michele».

Il Giro arriverà dopo cinque anni e un mese dalla prematura scomparsa del campione filottranese, il cui ricordo è ancora così vivo sia nel mondo dello sport che tra le persone che lo hanno conosciuto. Il fratello, Marco Scarponi, è segretario generale della Fondazione nata nel nome di Michele che persegue non solo obiettivi culturali ma soprattutto progetti legati alla tutela dei ciclisti su strada. È stato anche eletto presidente del Comitato Jesi gran ciclismo.

Il sindaco Lauretta Giulioni con Marco Scarponi

Il Giro d’Italia vira a Filottrano per un simbolico inchino alla memoria di suo fratello: che emozione è?
«Per la nostra famiglia il fatto che i corridori facciano una volata a Filottrano per rendere omaggio a Michele è un’emozione grandissima – ci racconta Marco Scarponi – molto forte, il Giro è il sogno di Michele fin da bambino. Lo ha vinto e il fatto che passi qui, sulle sue strade, per noi è qualcosa di immenso. Penso che quel giorno Michele ci sarà in tutte le persone che saranno sulla strada, in tutti i ciclisti, in tutto il gruppo. In qualche modo sentiremo forte forte la presenza di Michele». Poi si sofferma. Alla memoria del fratello è stata dedicata la Fondazione, che porta avanti anche la mission di progetti di sicurezza stradale per le due ruote e la tutela dei ciclisti. «Dal punto di vista della percezione stanno cambiando le cose -aggiunge – tanti inforcano la bici per muoversi su strada, c’è più sensibilità. È chiaro che c’è molto da fare, siamo indietro però. Ci stiamo impegnando tantissimo, stiamo andando nelle scuole portando Michele nelle scuole. Michele ci insegna a pedalare in sicurezza, a stare insieme agli altri e vivere la strada come un luogo di pace. Invito a seguire quel che sta facendo la Fondazione, siamo attivi in tutta Italia e stiamo facendo il massimo affinché la strada sia condivisa nella maniera giusta e le categorie più fragili siano tutelate».
Cinque anni e un mese da quel terribile giorno: come pensa a suo fratello oggi?
«Penso a Michele e mi da tanta energia. Lo rincorro ovunque – aggiunge – credo che oggi più che mai Michele sia Cultura con la “C” maiuscola. La storia di Michele riesce a trasmettere tantissimo non solo a me ma anche a tante persone. Il mio obiettivo è quello di far sì che Michele continui a darmi quella energia affinché io possa dare un senso a quello che è successo a lui».

Dopo la tappa della Tirreno-Adriatico nel 2019, ora saranno gli atleti del Giro d’Italia a dedicare la tappa marchigiana al campione dell’Astana. Perché non solo nel cuore, ma anche nella fatica di questi uomini, nella loro corsa al traguardo, Michele vive.

Corso del Popolo si veste di rosa