OSIMO – È stata una festa dello sport e una bella pagina di ciclismo. La Corsa Rosa dopo 24 anni è tornata ad Osimo portando una girandola di emozioni lungo le strade e ricevendo in cambio un’accoglienza che difficilmente verrà dimenticata. Assisi-Osimo, undicesima tappa della manifestazione, ha rispettato in pieno le aspettative della vigilia, con scatti e colpi di scena nel finale. Una tappa breve (156 chilometri) ma tecnica, con tante salite e il percorso cittadino prima dell’arrivo che ha fatto la differenza.
L’OMAGGIO A SCARPONI – Il primo tentativo di fuga vede protagonista Luis Leon Sanchez, amico e compagno di squadra di Michele Scarponi. Lo spagnolo dell’Astana va all’attacco sul Passo Cornello insieme a De Marchi. L’andatura media del gruppo nelle prime due ore è alta, ma i fuggitivi resistono e diventano cinque, riuscendo ad accumulare un vantaggio di 3 minuti. Giunti sul muro di Filottrano è sempre Sanchez a transitare per primo sul traguardo volante dedicato a Michele Scarponi. Ma più ci si avvicina ad Osimo e più il gruppo riesce a limare il distacco. La prima salita di Villa San Paterniano, con pendenza al 17 per cento e Gran Premio della Montagna finale, mette a dura prova i fuggitivi. Il plotone della Maglia Rosa riesce a rientrare e ai piedi della Costa del Borgo il gruppo è di nuovo compatto.
LO SCATTO DECISIVO – La Costa del Borgo, il primo tratto in pavè del percorso dentro Osimo, non delude le aspettative. Due ali di folla accolgono l’arrivo dei corridori. Il punto è strategico e l’atmosfera è degna del grande evento. Il belga Wellens e il ceco Stybar si alzano sui pedali e fanno partire l’ennesima fuga. Giungono primi all’imbocco della discesa del Guazzatore, ma la maglia rosa Yales è in agguato e dopo averli raggiunti mette a segno uno scatto micidiale sulla salita di via Olimpia. Pozzovivo lo segue a fatica, Froome va in crisi. L’unico a tenergli testa è Dumoulin, ma la maglia rosa entra per prima sotto la porta dei Tre Archi e mantiene il vantaggio sulla salita in pavè di via Matteotti. La passerella finale di Corso Mazzini mette il sigillo sulla vittoria di Simon Yates, fin qui dominus di questo Giro.
Ancora una volta ad Osimo non si arriva in volata. Nel ’94 fu Argentin a transitare per primo e conquistare la maglia rosa dopo aver messo a segno lo scatto vincente sotto i Tre Archi. Stavolta è Yates a trionfare con la maglia rosa addosso scegliendo via Olimpia come trampolino di lancio.
L’ORDINE DI ARRIVO
1. Simon YATES (Gb – Mitchelton-Scott) 156 km in 3.25’23’’, media 45,46 km/h; 2. Dumoulin (Ola) a 2’’; 3. Formolo a 5’’; 4. Geniez (Fra) a 8’’; 5. Pozzovivo; 6. Konrad (Aut); 7. Pinot (Fra) a 8’’; 8. Schachmann (Ger) a 11’’; 9. Dennis (Aus) a 18’’; 10. Aru a 21’’; 11. Carapaz (Ecu) a 23’’; 12. G. Bennett (N.Zel); 15. Lopez (Col) a 30’’; 23. Froome (Gb) a 40’’.
LA CLASSIFICA
1. Simon YATES (Gb – Mitchelton-Scott); 2. Dumoulin (Ola) a 47’’; 3. Pinot (Fra) a 1’04’’; 4. Pozzovivo a 1’18’’; 5. Carapaz (Ecu) a 1’56’’; 6. G. Bennett (N.Zel) a 2’09’’; 7. Dennis (Aus) a 2’36’’; 8. Bilbao (Spa) a 2’54’’; 9. Konrad (Aut) a 2’55’’; 10. Aru a 3’10’’; 11. Lopez (Col) a 3’17’’; 12. Froome (Gb) a 3’20’’.
LA TAPPA DI DOMANI – Partenza fissata a mezzogiorno domani per la dodicesima tappa del Giro d’Italia, da Osimo a Imola (214 chilometri). Percorso prettamente pianeggiante adatto ai velocisti. La Carovana del Giro si metterà in moto da Piazza del Comune, percorrerà Corso Mazzini fino ai Tre Archi, poi la discesa del Guazzatore e da lì in direzione San Biagio e Aspio, per poi entrare nel territorio di Ancona.