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Giudice di Pace a Fabriano, Santarelli denuncia: «Gli altri Comuni si tirano indietro»

Allocato al terzo piano dell’ex scuola Fermi, l’importante servizio riguarda non solo gli avvocati, ma anche per gli utenti. Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico non vogliono più partecipare ai costi di mantenimento

Ombretta e le due figlie

FABRIANO – Il comune di Fabriano rimane isolato per il mantenimento del servizio del Giudice di pace. Gli altri enti territoriali – Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico, oltre ad Arcevia che non ha mai sottoscritto la convenzione – «hanno tutti deliberato di non sostenere più economicamente il mantenimento della struttura. Prendo atto di questa decisione, che va chiaramente nel verso opposto alla necessità di collaborare per mantenere i servizi nell’entroterra, e ci assumiamo la responsabilità e l’onere di sostenere da soli il costo del servizio», il duro j’accuse del primo cittadino fabrianese, Gabriele Santarelli.

Quindi, come già avvenuto per il 2018, a far fronte ai costi sarà solo Fabriano. E certamente non è un impegno di spesa di poco conto, circa 140mila euro complessivi. Attualmente, gli uffici del Giudice di pace sono allocati al terzo piano dell’ex scuola Fermi in viale Zonghi: l’importante servizio  – non solo per gli avvocati, ma anche per gli utenti stessi – oltre ai giudici si avvale della presenza di tre dipendenti. Fino a inizio 2018 la spesa per il personale per quanto riguarda la figura di un dipendente categoria D, la più onerosa, era offerta dall’Unione Montana e quindi i Comuni non dovevano sostenerne il costo. Dai primi mesi dello scorso anno, però, il dipendente è tornato nell’organico dell’Unione Montana ed è stato sostituito con un altro messo a disposizione dal comune di Fabriano. Per questo motivo nel 2018 le spese sono aumentate di circa 36 mila euro passando da 87.000 a 123.000 euro.

La ripartizione delle spese è, quindi, aumentata: comune di Fabriano un incremento pari a circa 24 mila euro; Sassoferrato 5.500; Cerreto D’Esi circa 3.000; Genga 1.300; Serra San Quirico 2.100. Arcevia, che fa parte dello stesso bacino, non ha mai sottoscritto la convenzione e quindi non sostiene le spese nonostante gli avvocati che vi operino facciano riferimento all’ufficio di Fabriano.

«È chiaro che questa decisione però dovrà trovare un importante contrappeso in ambito di Unione Montana soprattutto nella distribuzione economica delle risorse disponibili. In questo momento il Comune di Fabriano garantisce a tutto l’entroterra i servizi dell’Agenzia delle Entrate e del Giudice di pace. Ci facciamo volentieri garanti del mantenimento dei servizi nella nostra area, ma è chiaro che quando poi andiamo in Regione a chiedere maggiore rispetto per il nostro territorio e il mantenimento dei servizi in capo all’Ente regionale siamo meno credibili», conclude Santarelli.