JESI – Hanno partecipato un’ottantina di bambini e bambine, dalla terza elementare alla seconda media, una trentina di collaboratori, vale a dire gli educatori di squadra, adolescenti dal primo superiore in su, e gli arbitri, delegati all’organizzazione dei momenti ludici, che erano ragazze che hanno frequentato la terza media.
Il Grest – l’acronimo significa Gruppo Estivo – alla sua prima edizione nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe, si è chiuso proprio ieri – martedì 25 luglio – dopo tre settimane intense di giochi, musica, laboratori, spalmati dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio.
Artefice e coordinatore, il vice parroco, don Gerardo Diglio, che nella serata conclusiva ha presentato uno spettacolo di circa due ore – che ha coinvolto tutti i “grestini” e ha visto tra i numerosi spettatori anche il parroco don Gianfranco Rossetti – servito per tirare le somme e svoltosi sul palco allestito nei retrostanti spazi verdi della chiesa. Parte finale di una esperienza educativa «che ripeteremo sicuramente – ha affermato don Gerardo -, la prima di una lunga serie qui a Kolbe».
Il Grest è la versione estiva dell’oratorio, dedicata ai più piccoli, in stile salesiano, ispirato a don Bosco.
«Oltre al gioco – spiega don Gerardo – si punta anche ad alcuni obiettivi che servono per la crescita. Dalla creazione e al rispetto del creato siamo arrivati all’uguaglianza, all’accettazione, all’aiuto reciproco ma soprattutto al perdono e all’accoglienza».
Il modello di quest’anno è stato quello delle diocesi lombarde “Detto&Fatto” con l’attezione, appunto, rivolta al creato come opera meravigliosa di Dio donata all’uomo perché ne diventi il custode.
Di qui la suddivisione dei bambini in quattro squadre rappresentanti i quattro elementi naturali: terra, per esprimere origine e fondamento, acqua, per tornare all’essenzialità, aria, per scoprirsi bisognosi dell’altro, fuoco, per alimenrare di passione le comunità e il mondo nel quale viviamo.
«Abbiamo condiviso una esperienza di vita nella quale si è giocato, danzato, riso, recitato, cantato, pregato e mangiato. Ringrazio tutti, indistintamente, in particolare i responsabili dei laboratori, Lucia Piccotti, che ha curato la parte musicale e del canto, Lorenzo Cardinali e Chiara Pirani, che si sono dedicati alla danza. Io, invece, mi sono occupato della recitazione».