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Iniziate le ferie estive nelle grandi aziende di Fabriano: tante incertezze, ma anche aspetti positivi

In linea generale sono circa tre le settimane di pausa. Anche se alcuni reparti potrebbero riprendere la produzione di particolari prima per garantire il pieno lavoro sulle catene di montaggio lavoro alla riapertura del 27 agosto. Le incognite non mancano per il futuro di tanti operai

Una veduta di Fabriano
Una veduta di Fabriano

FABRIANO – Sono scattate ufficialmente questo pomeriggio, venerdì 3 agosto, le ferie estive nelle grandi aziende di Fabriano. In linea generale sono circa tre le settimane di pausa. Anche se alcuni reparti potrebbero riprendere la produzione di particolari prima per garantire il pieno lavoro sulle catene di montaggio lavoro alla riapertura del 27 agosto. Le incognite non mancano per il futuro di tanti operai.

A destare maggiore preoccupazione è la situazione in Tecnowind. Scaduto il bando per la vendita lo scorso 31 luglio, tutto tace. Al momento, non si sa se e quante sono le realtà potenzialmente interessate all’acquisto dell’azienda che produce cappe aspiranti e piani cottura. Sembra che un’azienda di Fabriano, attiva nei medesimi comparti produttivi, possa aver formulato un’offerta per l’acquisto della Tecnowind. Si spera, nei prossimi giorni, che il curatore fallimentare possa fornire qualche dato ufficiale. Con il fiato sospeso 247 dipendenti, attualmente licenziati.

Altra spina industriale nel fabrianese è rappresentata dalla situazione della JP Industries. Si rimane in attesa di un auspicato accordo fra banche e la newco dell’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli che ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni, riassumendo 700 operai ex Ardo, equamente distribuiti fra Marche ed Umbria. Ma, è da anni che si spera, senza alcuna definizione. Il problema grande è che, salvo ulteriori proroghe, la cassa integrazione non sarà più utilizzabile a partire da gennaio 2019. Dunque, occorre fare in fretta.

Per quel che riguarda la Whirlpool, a settembre si dovrebbe riunire il tavolo ministeriale a Roma. Il rischio esuberi, nonostante l’avanzare degli investimenti, è concreto sia fra le tute blu che fra i colletti bianchi. Se non ci saranno novità significative, a fine anno si potrebbe avere una nuova crisi occupazionale, soprattutto se la multinazionale americana non riuscirà a riconquistare fette di mercato e, quindi, dar vita a un nuovo incremento produttivo.

Ci sono, però, anche situazioni che sembrano volgere al sereno. È sicuramente il caso della Best acquistata dalla multinazionale svedese, Electrolux. Con il nuovo piano industriale si procederà a nuove assunzioni, almeno una cinquantina, e non è detto che siano di più nel corso del 2019. Si parla, sempre con maggiore insistenza anche di un intervento di ampliamento sul sito produttivo presente a Cerreto D’Esi.

Infine, Elica che si conferma in buona salute, con un accordo sindacale rinnovato da poco e che permette a tutta la forza lavoro di essere impiegata sfruttando anche ammortizzatori sociali. La multinazionale di Fabriano, presieduta da Francesco Casoli, continua a rafforzare la propria presenza in tutti i mercati mondiali, anche grazie a mirate partnership e/o accordi. Crescendo, di conseguenza, in modo più marcato rispetto ai propri competitor.