PESARO – Soldati russi che si riprendono con lo smartphone mentre alle loro spalle batterie di lancia razzi sputano fuoco. La telecamera di una vettura in movimento filma in diretta i colpi di mitragliatrice che la sfiorano facendo schizzare i pezzi di asfalto. Da un cellulare viene immortalato un elicottero russo in panne negli attimi prima che precedono lo schianto. È la guerra ai tempi dei social.
Da quattro giorni il cielo sopra Kiev è costantemente illuminato dai bagliori delle esplosioni: nella capitale ucraina, che non si arrende all’attacco delle forze russe, continuano i combattimenti. La guerra più anacronistica di sempre, grazie ai moderni media, è seguita costantemente in diretta sui social: un’arma a doppio taglio per gli ucraini che vivono lontano da casa che non possono fare a meno di vedere a presa diretta l’orrore che sta imperversando nel paese di origine. Abbiamo chiesto di raccontarci quanto sta accadendo a tre ucraini che vivono nella provincia di Pesaro.
«Quello che è successo è inaccettabile; nel 2022 un paese ne invade un altro nel cuore dell’Europa e nessuno fa niente. Tante chiacchiere ma la verità è che l’Ucraina è lasciata sola – ci racconta V.R., studente 16enne che ha trascorso solo i suoi primi anni di vita a Kiev, prima di trasferirsi nel fanese. Il legame con la sua terra natia è comunque fortissimo – i social sono pervasi da scene di guerra: come può accadere una cosa del genere in Europa, nel 2022?».
«Vivo in Italia da 3 anni con mia figlia e mio marito è italiano. In Ucraina ho tanti parenti e amici – ci racconta Larysa Lohion, 42 anni di Pesaro -. Ora i miei genitori, nipoti, mio fratello e tutti i miei parenti vivono nel terrore e non sanno se ci sarà un domani, siamo tutti molto preoccupati per loro, preoccupati per il nostro popolo ucraino, per i nostri figli, per il nostro paese, per le nostre terre. Tutti hanno paura, ma tutto il popolo ucraino si è radunato contro questa guerra.
Il nostro esercito ucraino sta combattendo quello russo che ha fatto un passo verso il nostro paese. Il popolo ucraino ha uno spirito forte e il nostro Presidente insieme ad altra gente si sta difendendo. La nostra gente si aiuta a vicenda con tutto ciò che è necessario e gli ucraini che abitano in Italia cercano di aiutare sia con il supporto morale che quello materiale. Il nostro presidente chiede alla NATO di proteggere l’Ucraina e il popolo ucraino da Putin… L’Ucraina è stata e sarà uno stato libero».
«Non dormo da giorni, mi sveglio alle 4 di notte e vivo incollata al telefonino per vedere gli sviluppi – ci riferisce M.K, badante ucraina 55enne che vive ad Urbino da oltre 10 anni – a casa ho lasciato due figlie e tre nipoti. Mi dicono che sono al sicuro e che devo stare tranquilla ma è impossibile: mi sembra di star vivendo dentro ad un incubo; quando mi sveglio da quelle poche ore di sonno mi dico “Il mio paese è in guerra”, mi sembra un pensiero irreale, un incubo che si avvera. Difficile da qua capire esattamente quali siano gli sviluppi. Sul telefonino arrivano continuamente video e foto orribili ma è difficile capire quale piega stiano prendendo gli eventi, quanto tutto questo durerà: di sicuro l’Ucraina non si arrenderà».