PORTO RECANATI – Sgominata la banda che gestiva lo spaccio tunisino di droga tra l’Hotel House e la riviera di Porto Recanati. Le manette ai polsi dei tre tunisini, di 22, 35 e 38 anni, tutti già conosciuti alle forze dell’ordine, sono scattate nella giornata di ieri (22 ottobre) nell’ambito di una vasta operazione di polizia diretta dal Questore di Macerata Antonio Pignataro e condotta dagli agenti della squadra mobile, guidati da Raffaella Abbate e dal dirigente della divisione di Polizia amministrativa Giuseppe Marchetti.
A coordinare le indagini in sinergia con il Questore Pignataro, il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio e il sostituto procuratore Claudio Rastrelli.
I tre componenti dell’organizzazione criminale che gestiva lo spaccio tunisino di eroina e cocaina sia all’interno dell’Hotel House che lungo il litorale di Porto Recanati, sono ritenuti responsabili di 1050 cessioni di droga in un anno, come accertato dai poliziotti che indagavano sulla banda dal 2018, anche se la reale portata delle cessioni potrebbe aggirarsi intorno alle 3mila tra i tossicodipendenti italiani e stranieri della zona, della provincia maceratese e dell’anconetano. Grazie ad una attività capillare di appostamenti, ascolto, irruzioni e perquisizioni all’interno del condominio multietnico, gli agenti sono arrivati ai tunisini responsabili dello spaccio di oltre 1 chilogrammo e mezzo di eroina e cocaina.
Ora i tre si trovano reclusi nel carcere di Montacuto ad Ancona con l’accusa di cessione di sostanze stupefacenti continuata e in concorso. Tutti avevano il permesso di soggiorno in corso di rinnovo per il quale avevano presentato ricorso: un escamotage che consentiva loro di restare sul territorio italiano, continuando le loro attività illecite.
Inoltre, i poliziotti hanno posto nuovamente i sigilli al bar, al piano terra del palazzone multietnico: questa volta il locale, divenuto ritrovo di pregiudicati, dovrà restare chiuso per un mese.
«Il nostro intento è quello di bonificare l’Hotel House per ripristinare la legalità al suo interno – commenta il Questore di Macerata Antonio Pignataro – In un contesto degradato come questo occorre ripristinare la massima sicurezza e libertà per chi vive in quella zona e merita attenzione e salvaguardia. Il diritto alla libertà e alla sicurezza è un diritto costituzionale».