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Hub vaccinale al Palabaldinelli di Osimo: c’è attesa per il via libera

Entro la settimana dovrà arrivare la risposta da parte della Regione. Nel caso in cui venisse scelto, ci sarebbero anche le risorse umane per supportare l’allestimento

Il personale al Palabaldinelli
Il personale al Palabaldinelli

OSIMO – Entro la settimana dovrà arrivare la risposta da parte della Regione. Il Palabaldinelli potrà diventare hub vaccinale per servire il vasto bacino della Valmusone? Il Comune di Osimo, tramite Geosport, ha partecipato alla manifestazione di interesse indetta dall’Inrca per individuare un nuovo punto vaccinale. Considerando i sopralluoghi già svolti nelle settimane scorse, anche da parte di funzionari Inrca e della Protezione civile regionale, è stata proposto la candidatura del Palabaldinelli, già sede della tre giorni di screening di massa lo scorso gennaio. Il municipio ha scritto di nuovo una lettera all’Inrca che chiedeva integrazioni sulla candidatura. È stata formulata una proposta di canone mensile per il periodo 15 maggio – 15 settembre. Il canone di locazione richiesto ammonta a settemila e 500 euro al mese ma la cifra potrebbe salire a 10mila in funzione degli adeguamenti che potranno essere richiesti.

Il palas di Villa, che a breve passerà da Geosport al Comune, si presta quindi quale sede pubblica ad ospitare la fase della vaccinazione di massa rispondendo a tutti i criteri previsti nell’avviso pubblicato da Inrca, come gli spazi interni, il parcheggio esterno e la presenza di almeno tre bagni compreso quello per diversamente abili. Nel caso in cui venisse scelto, ci sarebbero anche le risorse umane per supportare l’allestimento del punto vaccinale, grazie ai gruppi di protezione civile e alla collaborazione di associazioni di volontariato. Sarebbe una scelta, quella del palas osimano, auspicata da tanti in Valmusone, un territorio che ospita oltre centomila abitanti, quasi quanto il capoluogo di Regione.

A oggi intanto i contagi a Osimo scendono ulteriormente, seppur in maniera sensibile, raggiungendo quota 81 positivi da Covid e 228 persone in totale in isolamento.

LA POLEMICA
L’ospedale “Ss. Benvenuto e Rocco” della città è in piena funzione ma il dibattito politico sul tema sanità è acceso. Il primo cittadino prende le difese del direttore generale dell’Inrca Gianni Genga, accusato da alcuni esponenti del centrodestra regionale di vessare la struttura ospedaliera di Ancona per favorire quella di Osimo. «L’accusa al direttore Genga di aver trasferito a Osimo posti letto chirurgici va contestualizzata in un quadro nazionale nel quale diversi presidi ospedalieri sono stati costretti a sacrificarli per dare priorità alla gestione della pandemia. Dati oggettivi evidenziano che al “Ss. Benvenuto e Rocco” vengono svolti interventi sia in elezione che in urgenza – dice, riportando alcuni numeri – L’equipe già a lavoro mi ha assicurato che riesce sempre a garantire elevati standard assistenziali e che svolge interventi su più ambiti: chirurgia addominale, flebologia, proctologia, senologia, chirurgia tiroidea, patologia erniaria e chirurgia ambulatoriale. Nel solo 2020, nonostante l’emergenza Covid che ha costretto a concentrarsi su tumori e urgenze, mi riferiscono che la chirurgia di Osimo è riuscita ad eseguire 763 interventi, di cui 255 in urgenza».

Le Liste civiche all’opposizione si inseriscono nel dibattito accendendo una luce sul decorso della malattia: «Sosteniamo la proposta del presidente del consiglio regionale Dino Latini per una legge a sostegno di coloro che sono stati malati di Covid-19 e che hanno riportato conseguenze permanenti e invalidanti. Ci sono anche tanti osimani che si trovano in questa situazione e che fanno fatica a tornare nello stato di salute precedenti il virus. Altri sono in difficoltà di riabilitazione e di ripresa. Bisogna intervenire a livello nazionale e regionale perché si possa dare loro una assistenza per le specifiche riabilitazioni soprattutto polmonari e poi anche presidi sanitari specifici e aiuti economici adeguati».