Ancona-Osimo

I banchi al piano terra, ristorazione a quello superiore. Così torna a vivere il Mercato delle Erbe

L'amministrazione dorica punta alla riqualificazione della struttura sul modello di quella di Firenze. Prorogata fino al 30 aprile la scadenza dell’avviso di consultazione per l’acquisizione di idee e suggerimenti utili per la redazione del successivo bando di gara

ANCONA – Al piano terra il mercato, al piano superiore botteghe di qualità e attività legate alla ristorazione. L’obiettivo è di dare in concessione l’immobile di corso Mazzini a un privato che, in cambio degli interventi di manutenzione straordinaria, avrà la gestione del piano rialzato, destinato a bar, ristoranti e locali per l’intrattenimento, mentre al piano terra resteranno i box degli operatori.

L’amministrazione comunale dorica ha pubblicato un avviso di consultazione per l’acquisizione di idee, suggerimenti e proposte utili per la redazione del successivo bando di gara per la concessione-gestione del mercato. Fino al 30 aprile gli operatori economici potranno avanzare la propria idea al Comune.

«Questo strumento innovativo – afferma la sindaca Valeria Mancinelli – è stato introdotto dal nuovo codice degli appalti approvato nell’aprile dello scorso anno. È una forma di consultazione pubblica che, prima di predisporre il bando di gara, permette di interloquire con i potenziali soggetti interessati alla gara. Ciò consentirà di redigere un bando il più aderente possibile alla realtà».

È una consultazione preliminare di mercato – dichiara l’assessora ai Lavori Pubblici, Paolo Manarini – e un occasione per gli imprenditori locali. Il piano terra di 1.547 metri quadrati manterrà la propria vocazione naturale, mentre il piano rialzato di 622 metri quadrati, potrebbe essere ampliato con ulteriori 500 mq, fino a raggiungere 1164 metri quadrati».

Ancora da decidere un eventuale trasferimento temporaneo dei banchi in piazza Pertini o in un’altra location, per consentire lo svolgimento dei lavori. In questo caso il Comune si farebbe carico dei costi dell’allestimento di una copertura, ma c’è anche la possibilità che i lavori vengano divisi per stralci. «Quando una parte del mercato sarà interessata dai lavori, nell’altra potrebbero continuare a lavorare gli operatori. Anche su questo punto accogliamo i suggerimenti», ha concluso la sindaca.

STUDIO DI FATTIBILITÀ – Il Mercato delle Erbe è una struttura in ferro e ghisa, costruita a metà degli anni venti del ‘900 in pieno stile liberty, con il preciso scopo di coprire la già esistente piazza e di fornire una struttura coperta per lo svolgimento del mercato cittadino. La struttura fu costruita dagli operai del cantiere navale che usarono in parte l’acciaio del relitto di una nave da guerra austriaca dopo la guerra del ’15-’18.

Immagine d’epoca del mercato delle Erbe tratta dall’Archivio storico
comunale

Gli uffici comunali hanno messo a punto uno studio preliminare di fattibilità tecnico-economica. L’eventuale concessionario della struttura di corso Mazzini dovrà farsi carico dei costi di riqualificazione della struttura, stimati in un milione e mezzo di euro. La concessione del mercato è stimata in 30 anni durante i quali il concessionario incasserà gli affitti dei box. «Il mercato delle erbe dovrà diventare centro di aggregazione e presidio della “marchigianità” nel campo enogastronomico – si legge nello studio – con un’offerta che spazia dal prodotto alimentare di qualità, alla piccola ristorazione durante la pausa pranzo, agli aperitivi, le cene e il piccolo intrattenimento nelle ore serali. Un luogo dove dovrebbe essere possibile, come accade in altri mercati non solo italiani, consumare piatti realizzati anche con prodotti venduti a piano terra, a partire dallo stoccafisso, caposaldo della cucina locale».

Dal punto di vista prettamente finanziario, ovvero di impatto sul bilancio di previsione del Comune, le entrate comunali subirebbero una riduzione di 80mila euro circa (canoni attualmente riscossi, la TOSAP rimane in capo al Comune) e le spese una riduzione di circa 30mila euro (pari alle spese di gestione attuali sostenute dal Comune), con un impatto finanziario negativo sugli equilibri di bilancio di circa 50mila euro.

Mercato Centrale di Firenze

MERCATO CENTRALE DI FIRENZE – Una rinascita sulla scia del Mercato Centrale di Firenze. Anche qui il piano superiore abbandonato da anni, è stato riqualificato da un privato e, ora nel piano terra c’è il mercato ortofrutticolo, mentre nella parte superiore, sono protagoniste botteghe di qualità. Il mercato di Firenze è il modello vincente per l’amministrazione dorica perché come quello di Ancona è in stile liberty e si sviluppa su due piani. «L’anno scorso siamo stati a Firenze – dichiara l’assessore al Commercio, Pierpaolo Sediari – e abbiamo visitato il mercato centrale. Nel redigere lo studio di fattibilità abbiamo visto come aveva lavorato l’amministrazione fiorentina».