ANCONA – Il termine fissato al 31 maggio per ospitare i marchigiani nelle strutture alberghiere sulla costa non convince Anci Marche. «Siamo convinti che il Commissario straordinario Errani e la Regione Marche – dichiara Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche – troveranno una soluzione che non sconvolga ulteriormente le vite di chi ha perso tutto. Come Anci Marche vigileremo perché la solidarietà non venga meno.
Il problema è economico ma anche politico. Finché non sarà verificata l’agibilità delle case nei comuni del cratere o non saranno consegnati i 600 moduli abitativi già ordinati dalla Regione Marche, è impensabile sottoporre all’ulteriore disagio del trasloco, per altro in location da individuare, coloro che hanno già sofferto tanto per il dramma che stanno vivendo».
Le strutture alberghiere della costa temono di perdere i clienti fidelizzati, nel caso non possano essere accolti, perché le camere sono occupate temporaneamente dai cittadini dell’entroterra. «Capisco le loro preoccupazioni ma qui siamo in presenza di un’eccezionale emergenza nazionale, non solo marchigiana – ha concluso Mangialardi – e le istituzioni devono fare la propria parte perché i diritti dei cittadini siano tutelati e che nessuno venga abbandonato».
«Il problema principale – insiste Mangialardi – è accelerare la conclusione delle verifiche di agibilità degli edifici privati così che, chi può rientrare in piena sicurezza nella propria casa lo faccia. Per tutti gli altri l’ospitalità va garantita e, come Anci Marche, siamo disponibili a favorire il percorso coinvolgendo i sindaci dei comuni interessati».