L’azienda recanatese iGuzzini illuminerà il nuovo viadotto sul Polcevera (ora Ponte Genova San Giorgio), mettendo le sue soluzioni tecnologiche al servizio del progetto ideato e donato alla città dall’architetto Renzo Piano. La nuova struttura, lunga 1.067 metri, che verrà inaugurata il prossimo 3 agosto alle 18:30, sostituirà lo storico Ponte Morandi a seguito del crollo del 14 agosto di due anni fa; un episodio tragico nel quale persero la vita 43 persone.
«C’è il sapore di una prima cosa bella dopo tanta tragedia, di una ricompensa. E c’è il senso di una lezione: i ponti non possono e non devono crollare – sono state le parole dell’architetto Renzo Piano -. E questo è già parte della vallata, sarà paesaggio e vita, non parlerà di noi che l’abbiamo fatto ma di chi ci passerà sopra e di chi ci passeggerà sotto. Lo sento già amato e accudito dagli sguardi futuri».
Il Ponte Genova San Giorgio è sorretto da 18 pile snelle, in cemento armato, capaci di inserirsi in un tessuto urbano disomogeneo. Il sistema di appoggio che “isola” l’impalcato dalle pile, conferisce un senso di leggerezza alla struttura che attraversa la valle. La graduale rastremazione della sezione dell’impalcato verso le estremità, scandite dal susseguirsi di costole in acciaio lungo il bordo, contribuisce a smaterializzare e alleggerire la sezione del viadotto. Le sezioni ellittiche delle pile, unite all’impalcato che ricorda la forma di carena di nave, permettono alla luce di scivolare morbidamente sulle superfici in cemento e acciaio, minimizzandone così il loro volume.
Inoltre, il colore chiaro scelto per la verniciatura degli elementi in acciaio permette al ponte di riflettere i colori del paesaggio circostante, riducendo così l’impatto della nuova infrastruttura. Un elemento molto importante è il richiamo alla tradizione navale di Genova che trova la massima espressione nelle forme e nei materiali presi in prestito dal mondo nautico: i piloni, l’acciaio della struttura e il bianco con riflessioni azzurre che richiama le chiglie delle navi.
Grande attenzione è stata posta agli aspetti legati alla sicurezza e alla facilità di manutenzione – sia di eventuali operazioni di verifica e di intervento -; l’opera è stata pensata per “durare mille anni”.
La luce svolge un ruolo fondamentale nel favorire l’inserimento dell’infrastruttura nel contesto cittadino. Di giorno, quella naturale, evidenzia il senso di leggerezza della “nave”, sottolineando l’effetto di levitazione dell’impalcato e la “sfrangiatura” del bordo ponte.
Di notte, quella artificiale, ideata da Renzo Piano e ottenuta con 1535 apparecchi iGuzzini (sia standard, sia speciali, appositamente ideati e realizzati per l’illuminazione stradale e architetturale del ponte), è in perfetto equilibrio con la luce naturale, enfatizzando così la leggerezza del nuovo Ponte nonché il suo richiamo alle forme navali.
Inoltre, mediante l’utilizzo di apparecchi installati su alti pali al centro della carreggiata, che rievocano gli “alberi delle navi”, viene esaltata l’idea di un “vascello bianco” che attraversa la Valle ricollegando la sponda di Levante con quella di Ponente.
«Il Ponte Genova San Giorgio è un forte segnale di speranza per la città di Genova e per il Paese intero e siamo davvero orgogliosi di aver partecipato al progetto di ricostruzione affiancando eccellenze italiane di livello internazionale come l’architetto Renzo Piano, a cui ci lega una collaborazione trentennale, e le grandi aziende coinvolte, dal know-how unico, costruito in anni di esperienza in tutto il mondo» le parole di Adolfo Guzzini, presidente emerito di iGuzzini illuminazione. «Un lavoro corale, dovuto, simbolo del saper fare italiano».