FABRIANO – Il sindaco di Fabriano ha scritto, a fine luglio, al ministro alle Infrastrutture e, grazie alla comunicazione interna pentastellata, il capo segreteria del Dicastero si è messo in contatto con il primo cittadino il primo agosto scorso. Al centro della call, il rischio incompiuta per il progetto Quadrilatero. Si era preannunciato di una seconda telefonata per fissare un incontro a Roma. Ma, poi, questa seconda telefonata non è ancora arrivata e ormai è iniziata la pausa agostana.
Il countdown è serrato e non rallenta solo perché si sta aprendo la lunga pausa agostana della politica e non solo. A rischio licenziamento 59 dipendenti della Astaldi, che lavorano nei cantieri di Cancelli e Borgo Tufico di Fabriano, che dal primo di settembre potrebbero perdere il posto di lavoro se non si dovesse arrivare a una quadra. Nel senso della non approvazione da parte del Cipe, con conseguente stanziamento, della Variante 6 per quel che riguarda la SS. 76. E del terzo e quarto lotto della Pedemontana delle Marche, Fabriano-Muccia.
Occorre, dunque, far presto. E il primo cittadino di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha deciso di mettere in moto l’asse pentastellato, scrivendo al ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Non ha ricevuto una telefonata da quest’ultimo, ma dal capo segreteria. «Ho avuto modo di esporre in modo analitico il problema della Quadrilatero puntando l’attenzione soprattutto sui disagi che tale incompiuta sta provocando e sulla difficoltà delle ditte fornitrici locali a causa di un arretrato di fatture inevase che risale ormai a ottobre del 2017», ha reso noto il sindaco di Fabriano.
«Ho sottolineato l’importanza di quanto verrà stabilito in sede di Cipe a proposito del finanziamento per le due varianti, anche se è chiaro che queste non possono in alcun modo servire ad appianare gli arretrati», un piccolo errore nel post del primo cittadino, visto che si tratta di una variante per la SS. 76 e di un’approvazione di due lotti per la Pedemontana.
«Il dubbio che ho esposto e che ho chiesto di verificare è che Astaldi stia facendo pagare al nostro territorio e alle nostre aziende problemi che ha avuto altrove. Tali questioni richiedono il coinvolgimento di altri Ministeri a partire da quello dell’Economia e da quello dello Sviluppo economico. Presto ci risentiremo per fissare un incontro», conclude Santarelli. Nella speranza che questo “presto” sia effettivamente tale.
Una speranza che sembra, al momento, essere andata delusa. Il Cipe non si è riunito prima della pausa agostana, come speravano i sindacati. E dunque, se ne riparlerà a ridosso della tagliola del primo settembre. La Astaldi sembrerebbe orientata a non procedere ai licenziamenti collettivi prima della metà di settembre. Ma resta il fatto che dal primo settembre è libera di farlo.