FABRIANO – Il Movimento 5 Stelle di Fabriano rompe gli indugi e inizia per primo a presentare il programma con il quale si candida, in modo autorevole e per molti da una posizione di vantaggio, per governare la città nei prossimi cinque anni. Si inizia con la cultura
Sabato 25 marzo, alle 10 al Wooden bar in corso Repubblica 20/a, l’appuntamento è con l’iniziativa “La Cultura si mangia”. «Il nostro programma – racconta il candidato portavoce Sindaco Gabriele Santarelli – si sviluppa su 5 macro argomenti: Centro storico, Comunità, Territorio, Lavoro, Innovazione e formazione. Non è un caso iniziare dalla Cultura, perché rappresenta un tema trasversale che va a toccare ognuno di questi 5 punti».
Cultura, infatti, «non significa solo crescita personale dei cittadini che consente di creare spazi di incontro, scambio e contagio di idee che poi favoriscono il processo di formazione di una comunità coesa, ma vuol dire anche parlare di turismo e creazione di professionalità con conseguente rivitalizzazione del centro storico e opportunità lavorative. A Fabriano la Cultura si fa anche attraverso le bellezze uniche che il territorio ci offre e che per troppo tempo sono state dimenticate e trascurate. Non bastano le pur lodevoli iniziative di cittadini appassionati per farle conoscere e per poterle valorizzare nel modo giusto».
Secondo Santarelli «Per valorizzare le bellezze uniche che il territorio ci offre occorre avere una visione sulla quale basare una programmazione a lungo termine che non può prescindere dal ricercare la collaborazione di chi a Fabriano, ognuno a suo modo, fa Cultura. Dobbiamo ripartire dalle eccellenze e dai progetti che guardano al futuro. Per farlo è necessario coinvolgere le realtà che già esistono a Fabriano per capire insieme a loro in che modo il comune può aiutarle e per condividere progetti e idee. Valorizzare le eccellenze significa anche concedere i giusti spazi e aiutare la creazione di eventi in grado di dare un volto preciso alla città. Ad esempio: Fabriano è conosciuta come la città della carta. In Italia, e non solo, chi va a comprare carta da disegno chiede un F4 o un F2. A Fabriano è stato creato un marchio che ha valicato i confini nazionali. Non è concepibile pensare e credere che l’Amministrazione di Fabriano non riesca ad avere un rapporto di collaborazione con chi produce carta. Invece è così: hanno litigato con chi produce carta su scala industriale e non hanno trovato spazi in centro per valorizzare chi fa la carta con metodi artigianali né esiste un appuntamento annuale che faccia di Fabriano la capitale della carta. Non basta festeggiare le ricorrenze e ricordarsi che siamo la città della carta solo ogni 200 anni: serve programmazione e coerenza. Per questo all’evento del 25 marzo – conclude Santarelli – abbiamo cercato di coinvolgere il maggior numero di realtà e oltre agli interventi in scaletta ci saranno diversi interventi programmati che stiamo raccogliendo e organizzando in questi giorni. Parleremo di progetti concreti e di idee…cose rare».