FABRIANO – Rottura conclamata fra il Pd e l’uscente sindaco, Giancarlo Sagramola. Alla disponibilità per la ricandidatura manifestata dal primo cittadino, i Democratici hanno prima risposto freddamente, avviando una serie di consultazioni interne, per poi stoppare lo stesso Sagramola. Ed oggi, hanno addirittura deciso di avviare una campagna di ascolto «perché le idee vengono prima delle ambizioni personali». Insomma, un modo neppure tanto velato per far vedere – urbi et orbi – che Sagramola pensa solo alla propria poltrona. Mentre il Pd, con il segretario cittadino Michele Crocetti in primis, alla «prospettiva per la città nei prossimi cinque/dieci anni». Un arco temporale indicato che, qualora dovesse essere rieletto Sagramola, potrebbe coprire solo per il 50 per cento.
«Coinvolgimento, partecipazione attiva e trasparenza: in questa prima fase di redazione del programma elettorale, il Partito Democratico di Fabriano ha deciso di utilizzare questa metodologia, che crediamo possa essere la più utile ed efficace», si legge nella nota. In vista delle comunali del 2017, a seguito del mandato conferito dal Direttivo del partito, si è istituita la commissione Programmatica composta dai membri della Segreteria: Michele Crocetti, Francesco Ducoli, Luciano Antonini, Riccardo Ugolini, Giovanni Chiucchi e dal presidente del Consiglio comunale Renzo Stroppa, con il compito di vagliare idee e proposte per il programma, criticità, suggerimenti per il futuro, coinvolgendo tutto l’arco della maggioranza in consiglio, come anche tutti i membri dello stesso Direttivo e gli iscritti.
«Queste consultazioni, che si sono sviluppate in un’ampia e partecipata campagna d’ascolto, saranno fondamentali per la realizzazione del programma elettorale, presupposto necessario per l’individuazione del candidato e per la determinazione di eventuali alleanze: come più volte sottolineato, prima il programma, poi i protagonisti e gli interpreti dello stesso», prima bordata di Crocetti verso Sagramola. E non contento, rincara. «Pensiamo questo perché le idee vengono prima delle ambizioni personali, perché è giusto dare alla città di Fabriano la prospettiva di ciò che riteniamo possa essere il suo futuro nei prossimi cinque/dieci anni e sulla base di ciò individuare chi potrà portare avanti nel migliore dei modi questa sfida delicatissima».
È chiaro che il coinvolgimento e la partecipazione «saranno un metodo determinante e ricorrente anche nelle successive fasi, per cui, proprio per avere la maggior percezione dei problemi cittadini, si procederà all’ascolto ed al confronto con tutti i soggetti che vorranno contribuire e partecipare, dall’associazionismo alle attività produttive, dai liberi professionisti alle forze sindacali». Il Partito Democratico di Fabriano «è consapevole che di fronte a problematiche sempre nuove e preoccupanti si deve rispondere con la massima serietà e determinazione: proprio per questo la partecipazione e la condivisione di idee e prospettive rappresenta il miglior metodo per affrontare le varie questioni, in una Fabriano che deve andare avanti unita e capire – si conclude la nota – quale nuovo indirizzo prendere per creare nuove condizioni di crescita e benessere».
Insomma, chiaramente il direttivo cittadino del Pd sta lavorando per trovare una candidatura alternativa. Se sia quella dell’attuale assessore al Turismo, Giovanni Balducci, non è ancora chiaro. Ma, certamente, la ricandidatura di Sagramola sarebbe accettata solo obtorto collo.