OSIMO – Il premio “Giornalisti in prima linea” sarà assegnato quest‘anno ad Alberto Matano per le inchieste presentate nel programma “Sono innocente” (Rai3), uno dei più importanti successi dell’ultima stagione televisiva, giovedì 28 settembre alle 21.15 all’hotel “La fonte” di Osimo.
Manca meno di un mese all’inizio del Festival del giornalismo d’inchiesta delle Marche che si svolgerà da domenica 24 a sabato 30 settembre in quattro location tra Castelfidardo, Filottrano, Osimo e Ancona. Una settimana intensa che toccherà diversi aspetti del giornalismo.
Il festival alla sesta edizione è organizzato da due associazioni culturali osimane, lo Ju-ter club Osimo e il circolo +76, e ha il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche e del Consiglio nazionale. Si tratta di un’iniziativa di grande prestigio che, nelle precedenti edizioni, ha ospitato personaggi di grande rilievo come il presidente del Senato Pietro Grasso (all’epoca Procuratore Antimafia), il procuratore Giancarlo Caselli, Ferruccio De Bortoli, Giovanni Minoli, Gianluigi Nuzzi, Gianluigi Paragone, Marco Lillo, le sorelle Bice e Carla Biagi, Lirio Abbate, Mario Giordano, Davide Parenti e Nadia Toffa (“Le Iene”), Antonio Ricci (“Striscia la notizia”), Andrea Vianello, Pino Scaccia e tantissimi altri. Si parlerà di inchiesta e non solo.
«Il docufilm ad esempio – ha dichiarato il direttore artistico Gianni Rossetti – è una forma diversa di fare approfondimento. Abbiamo voluto aprire il festival in maniera insolita che, ci auguriamo, possa essere apprezzata dal pubblico domenica 24 sera al teatro Torquis di Filottrano. “Alberto il grande” è stato realizzato da Luca Verdone con il contributo della Regione Lazio e per le Marche sarà una novità assoluta. Conosceremo l’aspetto umano di un personaggio che è considerato uno dei “mostri” della commedia all’italiana e uno dei massimo esponenti della romanità cinematografica assieme a Marcello Mastroianni, Aldo Fabrizi e Anna Magnani. Il regista Luca Verdone sarà premiato per “per aver raccontato con sensibilità, l’anima, il pensiero e l’italianità dell’Albertone nazionale”».