FABRIANO – «Abbiamo dovuto quantificare i beni che il Comune di Fabriano mette a disposizione, ma saranno veramente in pochi coloro che pagheranno queste tariffe». A prendere posizione sul varo dei nuovi importi per la determinazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale e diritti di segreteria servizi al cittadino e alle imprese, è il sindaco, Gabriele Santarelli.
Per quel che riguarda il costo di 3 euro per la visita del Teatro Gentile, senza guida, «è giusto che si paghi perché è un tesoro, quindi va visitato nella sua interezza. Lo stesso dicasi per i 100 euro previsti per chi vorrà fare il servizio fotografico per il proprio matrimonio. Del resto, spesso mi è capitato di incontrare sposi e, quindi, abbiamo regolarizzato un qualcosa che già avviene».
Il primo cittadino di Fabriano ricorda, anche, come a giugno sarà pronto il giardino del Poio «che potrebbe essere un bel punto di aggregazione per la città». E poi invita le scuole a portare gli studenti «al museo della Carta e alla Pinacoteca che, grazie a noi, ora sono gratuiti per i residenti a Fabriano».
Per quel che riguarda le tariffe di nuove istituzione relativi alle transenne e sedie «è indispensabile determinare il costo di questi beni perché nel momento in cui si concedono dobbiamo essere in grado di quantificare quanto stiamo dando alle associazioni e ai comitati come contributo indiretto. Identificare il costo di questi beni non significa farli pagare, ma significa, nel momento in cui vengono concessi, quantificare quanto il Comune sta concedendo sotto forma appunto di beni. Non è una cosa che ci inventiamo noi, ma è una cosa richiesta dalla Corte dei Conti e per la quale le vecchie amministrazioni non si erano mai messe in regola correndo il rischio in continuo di essere messi sotto la lente d’ingrandimento dell’ente controllore. Più che la Corte dei Conti, è il segretario comunale che ci ha fatto presente che non erano regolari i beni che venivano dati come sedie, amplificatori e transenne, senza l’indicazione di un costo. Con queste istituzioni, abbiamo voluto conseguire un duplice scopo: far capire che cosa viene dato, quindi educare tutti, e poi perché c’è comunque un uso e quindi un consumo dei beni che vengono dati. Probabilmente, però, non la pagherà mai nessuno». Per il costo del montaggio del palco comunale, «che viene fatto pagare nel momento in cui il palco non viene montato su suolo pubblico e lo abbiamo fatto perché conti alla mano abbiamo visto che ogni volta che lo montiamo il Comune ci rimette e applica una tariffa più che dimezzata rispetto a quelle applicate dai privati facendo così concorrenza sleale».
Nel frattempo, però, «abbiamo diminuito il costo dei matrimoni nei plessi cittadini e siamo riusciti ad abbassare il costo fisso della mensa per una delle fasce più deboli dei cittadini che mandano i loro figli a mangiare a scuola. Abbiamo diminuito il costo di accesso al Cag e alle sale musicali per i giovani. Nonostante i continui aumenti del costo di conferimento dei rifiuti, che siamo costretti a subire per una gestione scellerata in ambito provinciale, siamo riusciti a mantenere invariata la Tari e non di certo grazie al “tesoretto” come qualcuno, che evidentemente non conosce il modo in cui si compone la tariffa, piace far credere».