Pesaro

Ilaria Cucchi al carcere di Pesaro. «Situazione di emergenza, andrò fino in fondo: il ministro intervenga»

La parlamentare: «Perdite d’acqua, muri devastati da umidità e muffe. Agenti e detenuti impotenti»

Ilaria Cucchi di fronte al carcere di Pesaro

PESARO – Ilaria Cucchi ha fatto visita al carcere di Pesaro. La parlamentare, sorella di Stefano, ucciso il 22 ottobre 2009, mentre il giovane era sottoposto a custodia cautelare, ha iniziato un tour delle carceri italiane.

Dopo l’aggressione dell’agente penitenziario il 31 dicembre, sono riemerse le polemiche relative all’Istituto penitenziario.

Cucchi sottolinea: «Nel settembre 2021, Villa Fastiggi era teatro di un’eclatante protesta di circa 50 Agenti di Polizia Penitenziaria che iniziavano uno stato di agitazione per ‘pessima gestione del personale e dell’istituto’, ‘pessime condizioni strutturali degli edifici’, ‘intollerabile presenza di numerosi pazienti con malattie psichiatriche rilevanti che non possono essere curati nell’ istituto per carenza di mezzi e personale’, ‘grave carenza di organico’.

Vi ho trovato una situazione che definire di emergenza è dire poco. Proteste di detenuti ed agenti sono rimaste inascoltate».

Cucchi ha rilevato «perdite d’acqua dagli impianti idraulici non riparate da anni. Muri devastati da umidità e muffe. Pazienti psichiatrici parcheggiati come fossero pacchi accatasti nei magazzini delle grandi imprese logistiche. Privati del diritto alla salute ed alla dignità. Tossicodipendenti abbandonati a sè stessi. Strutture funzionali e ricreative fatiscenti, per usare un’espressione benevolente. Tutto questo di fronte ad un personale che cerca disperatamente di fare quello che può. Una sanitaria, della quale preferisco non indicare la specializzazione, mi ha abbracciata appena mi ha vista. Un abbraccio silenzioso che ha voluto dire tanto. Lo sguardo degli agenti perso tra la voglia di fare e la frustrazione dell’impotenza.

Tutta umanità inascoltata e vilipesa. Detenuti e Personale penitenziario che, nella narrazione ignorante e superficiale di qualcuno, sarebbero schierati gli uni contro gli altri. E invece non è cosi.

Approfondirò questi argomenti. Andrò fino in fondo. In questi giorni la direttrice era in ferie. Peccato, perché avrei tanto voluto chiederle come si fa a rimanere indifferenti ed inerti di fronte a tutto ciò. Avrei voluto ricordarle che i detenuti non sono carne da macello».

Cucchi chiude: «Al Ministro delle infrastrutture che dice che le carceri vanno messe in sicurezza rispondo: venga qui signor Ministro! Venga con me che le mostro quel che si deve fare. Le chiedo un pò del suo tempo. In fin dei conti il carcere di Pesaro è a pochi chilometri dal luogo delle sue notissime vacanze estive rivierasche».