SENIGALLIA – Non si è ancora esaurito il dibattito cittadino in merito agli impianti sportivi pubblici. Se da un lato, il nuovo progetto che interessa la zona stadio potrebbe portare una nuova palestra nella disponibilità di Senigallia, dall’altro lato prima della sua realizzazione potrebbero passare almeno due stagioni sportive. E nel frattempo dove possono andare le associazioni che stanno discutendo di spazi, orari e disponibilità?
A tal proposito, il consigliere comunale di Unione Civica nonché dirigente dell’Us Pallavolo Senigallia ha reso noto che nella discussione tra le società sportive senigalliesi circa l’utilizzo e la suddivisione oraria dei pochi impianti disponibili sono intervenuti prima i dirigenti dell’ufficio sport del Comune che – riferisce Paradisi – avrebbero «minacciato le società sportive di far decadere le loro richieste di impianti (per garantire lo sport ai nostri ragazzi!) in caso di mancato accordo di divisione dei pochi spazi messi a disposizione» e in seconda battuta il sindaco Mangialardi in persona per sollecitare un accordo.
Da quel momento, i dirigenti dell’ufficio sport – sempre secondo Paradisi – hanno iniziato opportunamente a coordinare incontri con i sodalizi senigalliesi per tentare di arrivare ad una soluzione condivisa. Lo stesso consigliere di UC ha dichiarato però che «questa soluzione non verrà mai trovata se ai pochi che godono di privilegi (anche gestendo impianti che vengono sottoutilizzati) non verrà fatto fare un passo indietro».
Intanto per domani, lunedì 12 agosto, è stata convocata alle ore 18 dal presidente Giorgio Sartini nella Sala Urbanistica del palazzo La Nuova Gioventù la III Commissione consiliare permanente, che ha competenza in materia di sport. All’ordine del giorno la richiesta di Roberto Paradisi sull’attribuzione degli spazi negli impianti sportivi (diretta streaming sulla piattaforma senigallia.halleymedia.com).
Sul tema dei finanziamenti pubblici per la realizzazione degli impianti sportivi senigalliesi è intervenuto però anche Paolo Pizzi, noto dirigente sportivo ed ex presidente Panathlon. Ha ricordato che qualche decina di anni fa, negli anni ’80, gli impianti sportivi periferici di Senigallia sono stati realizzati grazie al contributo più o meno ingente del Comune, mentre la manodopera per la realizzazione dell’impianto era fornita dai volontari dell’Associazione che l’avrebbe poi gestito.
«In quegli anni, in tutta la città, la compartecipazione del Comune con le società sportive è stato il metodo grazie al quale sono stati realizzati quasi tutti gli impianti periferici – spiega Pizzi; potrei ricordare Borgo Catena, Bettolelle e tanti altri ancora. Altrimenti non si sarebbero realizzati i numerosi impianti sportivi dislocati nelle frazioni per mancanza dei fondi necessari. Se si ignorano questi presupposti tutte le considerazioni si rivelano antistoriche. Resta comunque il dato fondamentale dello stato di sofferenza di alcune società sportive che non possono svolgere appieno la propria attività. Né, d’altra parte, qualche funzionario del Comune può stravolgere il proprio ruolo assumendo decisioni che non gli appartengono».