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Imprese artigiane, prevale il tempo indeterminato

L’87,2% dei dipendenti nell‘artigianato ha un contratto non a termine. Questo nonostante la crisi che, dal 2010 al 2017, ha costretto alla chiusura 5.400 imprese

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Un operaio al lavoro in fabbrica

ANCONA – La crisi non mina la voglia di crescita delle aziende artigiane. Nonostante il periodo recessivo, che dal 2010 al 2017 ha costretto alla chiusura 5400 imprese nelle Marche, l’87,2% dei lavoratori resta a tempo indeterminato.

Nel corso dell’Assemblea dell’Ente Bilaterale Artigianato Marche sono stati presentati tutti gli ultimi e dettagliati dati sulla bilateralità artigiana in regione. Marco Pantaleoni, Presidente dell’EBAM, ha posto l’accento sull’importante dato relativo alla quota di dipendenti a tempo indeterminato che si rileva nelle imprese artigiane. «In particolare – sottolinea – nonostante l’ampia selezione che ha impattato sull’artigianato a causa dei due recenti cicli recessivi – non dimentichiamo che dal 2010 al 2017 si contano circa 5.400 imprese artigiane in meno, – le imprese artigiane nelle Marche hanno mantenuto un’elevata quota di dipendenti a tempo indeterminato sul totale. Infatti dai dati Ebam, risulta che l’87,2% dei dipendenti nell‘artigianato ha un contratto a tempo indeterminato».

Non è un caso che le Marche vengano da sempre definite come la regione più artigiana d’Italia per diversi parametri, tra cui la quota di imprese artigiane attive sul totale, «e sappiamo – ribadisce Pantaleoni – che tale primato è frutto della componente artigiana con dipendenti. Noi, come Ente bilaterale regionale, continuiamo nella nostra attività di supporto a favore delle imprese artigiane e dei loro dipendenti (nel 2017 si contano oltre 11.000 imprese marchigiane aderenti ad Ebam con 56.883 lavoratori) che rappresentano, appunto, il sistema portante sia per l’economia regionale che per il sostegno dell’occupazione».

Attraverso la gestione e l’organizzazione dei vari Fondi, che sono gli strumenti economico-finanziari per prestazioni e servizi alle imprese artigiane e di sostegno al reddito ai loro dipendenti, l’EBAM nel 2017 ha erogato prestazioni regionali per oltre 663 mila euro e una delle fette maggiori, il 31,7%, è proprio destinata all’occupazione aggiuntiva, subito dietro all’Innovazione tecnologica, qualità e brevetti che ne assorbe il 37,6%. Va sottolineato anche che negli ultimi 24 mesi, sono state erogate attraverso FSBA, il Fondo di Solidarietà dell’Artigianato, unico ammortizzatore sociale nell’artigianato, oltre 4 milioni di euro per il sostegno al reddito dei dipendenti sospesi per riduzione o mancanza di lavoro.