ANCONA – È negativo il saldo per le imprese della provincia di Ancona (46.524). Il numero delle aziende che chiudono è maggiore rispetto a quelle che aprono. Nel 2016 si sono iscritte 2.625 nuove imprese, ma se ne sono cancellate 2.803 con un saldo negativo di 178 unità. In termini di tassi di variazione si assiste ad un arretramento dello 0,38%, mentre a livello nazionale c’è un incremento dello 0,68%.
Nonostante ciò sono in crescita l’export, in particolare nei paesi africani, e il numero delle start up innovative (126 pari al 1,15% del totale). A fine dicembre 2016, la provincia di Ancona, insieme a quella di Ascoli Piceno, è infatti tra le prime dieci in Italia per il peso percentuale delle start up sul numero totale delle imprese. Questi i principali dati economici del territorio illustrati dal presidente della Camera di Commercio di Ancona Giorgio Cataldi, il vice presidente Massimiliano Polacco, il segretario generale Michele De Vita e il presidente dell’Azienda Speciale per l’internazionalizzazione “Marchet” Massimiliano Santini.
“Il saldo tra nuove imprese e cessazioni è negativo – dichiara Cataldi – e i dati dimostrano la permanenza della crisi nella provincia. I settori con più difficoltà sono l’agricoltura e le costruzioni”. Per l’agricoltura sono infatti 224 le imprese in meno a fine 2016, mentre le costruzioni hanno chiuso l’anno con un -53, il commercio con -26 e le attività manifatturiere hanno perso 9 unità. Anche il settore trasporto e magazzinaggio ha avuto un calo (-27 unità), così come le attività professionali, scientifiche e tecniche (-9) e l’istruzione (-4). I settori con i maggiori saldi netti dello stock positivi sono alloggio e ristorazione (+89), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+40), attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+27), servizi di informazione e comunicazione (+24), attività finanziarie e assicurative (+19).
Delle 46.523 imprese registrate al 30 settembre 2016, il 23,4% è costituito da imprese femminili (10.872, con 760 iscrizioni e 849 cancellazioni nel corso del 2016), l’8,6% da imprese giovanili (3.996 registrate con 720 iscrizioni e 353 cancellazioni nel 2016) e l’8,9% da imprese straniere (4.158 registrate con 450 iscrizioni e 329 cancellazioni nel 2016).
Continua anche la forte divergenza di andamento tra le diverse forme giuridiche: le società di capitale sono in costante crescita (700 iscrizioni contro 352 cancellazioni) mentre si contrae il numero di società di persone (239 iscrizioni e 361 cancellazioni) e le imprese individuali (1.636 iscrizioni e 2.043 cancellazioni). Sono proprio queste ultime, ancora ampiamente maggioritarie, a determinare l’andamento complessivo della nostra provincia. Non vi sono particolari differenze tra il dato locale e quello nazionale, con la sola eccezione del fatto che nel resto del paese le ditte individuali sono quasi mediamente stabili.