Attualità

Imprese della Valmusone, il trend di crescita rimane negativo

La Cna di zona Sud di Ancona, ha elaborato l’andamento della consistenza del numero di imprese negli ultimi 10 anni. L’andamento di decrescita delle partite iva continua inesorabile, lento ma costante

industria imprese

OSIMO – La Cna di zona Sud di Ancona, dopo l’uscita dei dati di dicembre 2020 di Infocamere, ha elaborato l’andamento della consistenza del numero di imprese negli ultimi 10 anni (dal 2011 al 2020). L’andamento di decrescita delle partite iva continua inesorabile, lento ma costante. La situazione peggiore si registra a Loreto e Osimo. La città mariana passa da mille e 17 imprese del 2011 a 931 del 2020 con una diminuzione complessiva di meno 86 pari a meno 8,46 per cento rispetto al 2011. Anche Osimo continua la sua serie negativa: dal 2011 ad oggi le imprese osimane sono diminuite di 267 unità, pari al meno 7,94 per cento. Dopo un periodo d’oro di tre anni (2015, 2016 e 2017) in cui le imprese osimane hanno continuato a crescere senza sosta, alla fine del 2017 si è sviluppata una forte decrescita. Gli anni 2018 e 2019 sono stati tra i più complessi in assoluto, in due anni si sono perse 121 imprese. Il trend è continuato nel 2020, al 31 dicembre le imprese osimane erano tremila e 97, 36 in meno rispetto al 2019. Tra i tre grandi comuni della Valmusone Castelfidardo regge meglio: nel 2011 contava mille e 680 imprese, nel 2020 sono scese a mille e 601 con una diminuzione di 79 unità pari a meno 4,7 per cento. Anche rispetto al 2019 la città fidardense sembra presentare una resistenza maggiore alla difficile congiuntura economica: da mille e 612 imprese si scende a mille 601 con un calo di 11 unità pari a meno 0,7 per cento.

«Sostanzialmente si mantiene il trend rilevato l’anno scorso – commenta Andrea Cantori, segretario della Cna di zona Sud di Ancona –. La pandemia, per il momento, non sembra aver accelerato la decrescita imboccata dalla zona Sud da alcuni anni. Certamente i danni sono stati limitati, come osservato in altre occasioni, perché molte scadenze sono state rinviate (contributi, mutui e altro), sono state attivate linee di credito (si pensi alla garanzia statale intervenuta ad inizio della pandemia). Il 2021 però rischia di essere l’annus horribilis dell’economia italiana e della nostra zona. Oltre al fenomeno della “decrescita infelice delle imprese” è in atto anche un aumento delle “non imprese”, fenomeno che avevamo individuato l’anno scorso e rilevato anche dall’analisi dei dati del comune di Osimo. Siamo in un momento difficile e non si intravede una soluzione ottimale a fermare questa emorragia di imprese che rischia nel tempo di dissanguare l’occupazione e la ricchezza della nostra zona».