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Incendio distrugge azienda a Vallefoglia. Ucchielli: «Ho scritto alla Direzione Antimafia»

Seimila metri quadri di capannone crollati alla Top Line, azienda di mobili. Il sindaco vuole vederci chiaro, è il terzo caso in un paio di mesi

VALLEFOGLIA – Un incendio che ha distrutto il capannone della Top Line, azienda di mobili di Talacchio che produce arredi per soggiorni, camere e camerette.

È successo in via Guido Rossa, nella notte tra martedì 25 settembre e mercoledì. All’interno del capannone materiali in legno, quello delle lavorazioni della ditta. In pochi minuti si sono sviluppate fiamme altissime, visibili anche da molto lontano. Tutto intorno un odore acre che ha invaso anche il centro abitato di Montecchio. Oltre 6mila metri quadri di struttura sono andate distrutte, le fiamme hanno attecchito il perimetro tanto da far crollare su se stesso il tetto. Il fuoco ha lambito anche alcuni stabilimenti limitrofi. Per fortuna nessun ferito.

L’allarme è stato dato dal titolare dell’azienda che ha allertato i vigili del fuoco. Sono intervenuti con mezzi da Pesaro ma anche rinforzi da Urbino e Macerata Feltria. Nella mattinata di mercoledì erano ancora in corso le operazioni di spegnimento, dopo svariate ore di interventi.

Le cause sono al vaglio dei carabinieri e del nucleo investigativo dei vigili del fuoco di Ancona. I danni non sono calcolabili, si parla di milioni di euro.

Le fiamme erano visibili anche da lontano

«L’incendio è stato importante, ha distrutto tutto – spiega il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli -. Adesso è chiaro che occorre capire se è di natura dolosa o meno. Intanto ho mandato una lettera al ministero degli Interi e alla Direzione investigativa antimafia, perchè è il terzo caso in poco tempo. Siccome la Dia aveva fatto un rapporto che anche in queste aree c’era l’attenzione dei malavitosi, abbiamo il dovere di accendere un riflettore su questo. Ringraziamo i vigili del fuoco e i carabinieri per l’operato. In seguito alle analisi dell’Asur abbiamo emesso un’ordinanza per tenere chiuse le finestre nell’arco di due chilometri e divieto di cogliere colture nei pressi».

Si tratta del terzo caso di azienda a fuoco in un paio di mesi. Prima Fuligna e Sensoli, poi un capannone di una ditta di trasporti.