Periodo di ferie per alcuni, per altri ancora di programmazione delle vacanze. Da un’indagine fatta da due siti internet che propongono prestiti è emerso che nel 2017 gli italiani hanno preso a prestito oltre 98 milioni di euro per pagarsi viaggi e vacanze, con una media di importo richiesto in prestito di oltre 4.000 euro. Il trend è in crescita: già nel primo trimestre del 2018 l’importo richiesto in prestito per andare in vacanza è salito a 4.787 euro, restituiti in media in 3 anni.
E in particolare aumentano i giovani sotto i 30 anni che chiedono prestiti per le vacanze, che dal 2016 al 2017 sono raddoppiati.
«La notizia può essere letta in vari modi: secondo alcuni in particolare si tratta di una notizia positiva, perché il fatto di indebitarsi dimostrerebbe una maggiore fiducia nel futuro, soprattutto da parte dei giovani, e quindi probabilmente condizioni lavorative migliori. Però in realtà la notizia ha anche un risvolto negativo. Infatti le vacanze, così come tutte le spese di una certa entità, andrebbero previste all’interno delle previsioni del proprio bilancio familiare, e quindi, programmando le vacanze, si dovrebbe programmare anche un accantonamento mensile o comunque periodico per raggiungere tale obiettivo», spiega Adiconsum Marche.
Non è di per sé negativo il fatto che si prenda denaro in prestito per le vacanze, l’importante è che il finanziamento venga preso in maniera consapevole, valutando bene qual è il peso della rata mensile sul proprio budget familiare e sulle dinamiche entrate-uscite. E inoltre, visto che la durata media del finanziamento risulta essere di 3 anni, questo cosa significa? Che per 3 anni non si andrà più in vacanza o che si apriranno altri finanziamenti?
«Naturalmente non siamo qui per giudicare le scelte personali, ma solo perché è necessario fare delle valutazioni», spiega l’associazione a tutela dei consumatori.
La scelta di indebitarsi è sempre una scelta che va presa con grande attenzione, valutando bene il tipo di finanziamento che viene proposto, i costi che si andranno a sostenere e l’impatto sul proprio bilancio familiare. Se la deicsione non viene presa con estrema consapevolezza e responsabilità si rischia di cader nell’Indebitamento facile, cioè nel pensare che se una cosa non si può acquistare è sufficiente fare un prestito, con il rischio che le rate si accumulano e poi magari non si riesce a far fronte a tutti gli impegni che si sono presi.
Quindi il rischio è quello di arrivare ad una situazione di sovraindebitamento, situazione che si crea quando le uscite sono superiori alle entrate e non si riesce più a far fronte a tutte le rate di finanziamenti che si sono accesi. «Quindi il messaggio che vogliamo dare è questo. Lasciando sempre ciascuno libero di scegliere in maniera assolutamente autonoma e non demonizzando i finanziamenti, che in molti casi posso essere molto utili, è però importante fare molta attenzione quando si sceglie di indebitarsi: in genere possiamo dire che è meglio indebitarsi per cose importanti, valutare la sostenibilità della rata all’interno del proprio bilancio familiare, anche perché possono sopraggiungere eventi esterni, come ad esempio la perdita del lavoro, che possono poi rendere difficile onorare i propri impegni. Indebitarsi va bene, ma solo se viene fatto con consapevolezza e responsabilità».